LA RIVISTA DELLE FARMACIE COMUNALI DELLA TUA CITTÀ

Camminare tra le bellezze d’Italia

Mettere in moto le gambe tra boschi, lungo mare e centri storici

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Il 2020 sarà ricordato come l’anno di svolta nel mondo dei camminatori, è evidente la crescita di chi si è messo in marcia, anche per la prima volta con lo zaino in spalla. Un aumento causato dalle restrizioni e un trend che per molti ha significato rimettersi al centro della propria vita per esprimere la libertà, respirare la natura e per rimanere a contatto con l’ambiente. Il turismo slow è una tendenza che aiuta a godere delle meraviglie d’Italia durante le vacanze estive, frequentando località al di fuori del turismo di massa, un’avventura in completa autonomia. Parlare di turismo slow, significa citare gli innumerevoli cammini che attraversano l’intero stivale. Un groviglio di percorsi e sentieri che si snodano in ogni direzione e offrono borghi inediti, panorami mozzafiato e tanti aspetti storico-culturali spesso inediti. Una rete da percorrere in slow motion con gli occhi pronti a cogliere ogni dettaglio e alla scoperta di località che fanno parte della nostra identità. Una vacanza in cammino significa un repentino cambiamento nella concezione del tempo e di esplorazione con l’evolversi dei colori, degli odori e dei suoni al ritmo dei piedi. Un passo dopo l’altro il ritmo del cammino riporta alla semplicità, alla complicità con i propri compagni di viaggio e all’empatia. Le vacanze sono il momento giusto per sperimentare un’esperienza green e dimenticare l’auto e mettere in moto le gambe. Se la destinazione è il mare, ci si può dedicare a lunghe passeggiate sulla spiaggia, sul lungomare alla scoperta di negozietti e vita notturna. Il trekking vista mare è un modo insolito per riscoprire luoghi noti dall’alto di una costiera e ascoltare la voce rilassante delle onde e le mille sfumature dell’acqua che cambia ad ogni prospettiva.

È arrivato il momento di scoprire itinerari affascinanti, indossiamo scarpe comode e abbigliamento adeguato e soprattutto ci dotiamo di una macchina fotografica e si parte, si inizia da Genova. Il capoluogo ligure è un dedalo di vicoli e piazzette, botteghe antiche, carrugi e muri parlanti, di profumi delle sciamadde, le “fiammate” antiche, friggitoria di strada, lo street food locale come la “fugassa”. Tra le particolarità della Superba c’è tutta la parte verticale. Una di queste è l’ascensore di Castelletto, il balcone del centro storico, che conduce al punto panoramico per eccellenza della città. La funicolare del Righi conduce al circuito dei forti del XVII secolo. Chi ama camminare può salire sul trenino di Casella, ferrovia storica a scartamento ridotto, ancora funzionante e la meglio conservata d’Italia. Dalla stazione di Campi parte il percorso escursionistico del parco delle Mura e dei Forti, che conduce al Forte Diamante e da qui al Righi.

Info: www.comune.genova.it/content/i-forti

Dalla Liguria alle Marche per scoprire un’altra città di mare, per passare dalla spiaggia al fulcro della città in pochi minuti, piazza del Popolo con la sua fontana, fino al secolo scorso la pupilla di Pesaro. Nella cittadina marchigiana passeggiando si può ammirare il bellissimo Palazzo Ducale di epoca rinascimentale, oggi sede della Prefettura, e l’imponente Rocca Costanza del 1400. Tanti i palazzi settecenteschi e la casa natale di Gioacchino Rossini, oggi museo a lui dedicato. Altra importante attrazione è il teatro dedicato al compositore. Costruito nel 1637, ha una capienza di 860 e dal 1980 è sede del Rossini Opera Festival rassegna di musica lirica. A pochi passi c’è il museo nazionale Rossini che illustra l’uomo, le opere e la grandezza di questo artista. Un percorso museale di dieci sale che ripercorre la sua vita e carriera. Altra tappa interessante è il museo archeologico Oliveriano.

Info: www.comune.pesaro.pu.it/turismo

Il viaggio continua e a circa un centinaio di chilometri più a nord c’è Ravenna, comune romagnolo di poco più di 150mila abitanti. Un’area ricca di zone naturali che nell’insieme contano 8400 ettari, di grande valore ambientale e fanno parte del delta del Po. Un patrimonio costituito dalle Valli meridionali di Comacchio, Foce Reno, Pineta San Vitale, Piallassa della Baiona, Punte Alberete, Valle della Canna (o Valle Mandriole) e il Bardello a nord della città, e dal complesso della Pineta di Classe, Ortazzo e Ortazzino, Foce del torrente Bevano a sud. Al loro interno si snodano itinerari segnalati, da percorrere a piedi, in bicicletta, in canoa o a cavallo, e godere di uno splendido ambiente naturale. Le valli di Comacchio sono sicuramente le più conosciute. Dal traghetto di Sant’Alberto, verso est, parte uno dei percorsi più belli del parco del delta del Po, 10 km incontro al mare, sull’argine meridionale delle Valli di Comacchio, lungo la sponda sinistra del fiume Reno. Il percorso tocca la penisola di Boscoforte, valle Lavadena, La Scorticata, Volta Scirocco. Il ritorno può essere sullo stesso tracciato, oppure attraverso le campagne di Mandriole e Sant’Alberto. Altrettanto conosciuta è Pineta di Classe, con la casa di guardia delle Aie di Classe e l’attiguo Parco 1° Maggio, sono presenti tre percorsi segnalati. Per i camminatori sono sicuramente consigliati “le querce di Dante” e “dune e pineta”. Il primo è un itinerario, pedonale e ciclabile, un anello lungo circa 3.8 km che parte dal Parco 1° Maggio e, raggiunto il Ponte Botole, si inoltra nel cuore della pineta. Lungo il percorso si incontrano grandi esemplari di pino domestico, zone asciutte ricche di lecci e zone più umide in cui prevale la farnia, tipica quercia delle pianure europee. Dante si ispirò forse proprio alle querce della Pineta di Classe descrivendo “la divina foresta spessa e viva”. Dune e pineta è lungo 32 km. Collega Lido di Dante a Lido di Savio passando attraverso la pineta demaniale costiera, la Pineta di Classe e costeggiando a tratti l’Ortazzino e l’Ortazzo. Per la lunghezza, il percorso è dedicato alle biciclette e, pur risultando piuttosto impegnativo, è di grande suggestione: attraversa infatti zone costiere con dune ancora in buone condizioni e splendide aree di interesse naturalistico e paesaggistico.

Info: www.comune.ra.it

Il giro d’Italia in cammino prosegue ancora verso nord, direzione Ferrara. Anche la cittadina emiliana è ricca di uno straordinario patrimonio naturalistico. L’oasi di Campotto è da scoprire tra canneti, boschi e distese d’acqua ricoperte da ninfee con annessa visita all’Ecomuseo di Argenta. Che comprende Museo delle Valli di Argenta, Museo della Bonifica, Museo Civico di Argenta, Oasi di Val Campotto (percorsi ad accesso libero e percorsi solo guidati), escursioni in ecobus, escursioni in barca. Un’altra piacevole escursione è tra i sentieri ombreggiati del Gran Bosco della Mesola uno degli ultimi e meglio conservati esempi di bosco di pianura. È possibile avvistare esemplari di cervo della Mesola, specie autoctona della zona, e di daino, oltre alla moltitudine di uccelli che vi nidificano. La visita può essere effettuata a piedi o in bicicletta. Aperto da marzo a ottobre.

Info: www.ferraraterraeacqua.it

Anche Trento è una piacevole località da scoprire con un trekking urbano per visitare Tridentum sotterranea. 

Facile ed interessante percorso nel centro alla scoperta della Trento romana, importante centro militare e viario posto a presidio delle Alpi. I resti del magnificum municipium romano, edificato con la locale pietra, bianca e rossa, si svelano al visitatore curioso che voglia sbirciare 4 metri sotto l’attuale piano cittadino. Come tessere di un mosaico, diverse sono le aree adibite per la visita. Dall’interno della Cattedrale di San Vigilio si accede ai resti della Basilica Paleocristiana, eretta fuori mura per ospitare le spoglie dei 3 martiri trentini: Sisinio, Martirio, Alessandro e quelle del patrono di Trento, San Vigilio. Sempre in Piazza Duomo, nell’atrio del Museo Diocesano Tridentino, si trovano i resti della monumentale Porta Veronensis, principale accesso da Sud alla città romana. Visibile pure un tratto del cardo massimo, l’asse viario principale, con i sorprendenti solchi prodotti dalle ruote dei carri. Nell’area archeologica di Piazza Lodron, si possono osservare tratti di cinta muraria, di una torre, abitazioni private e una bottega vinaria. Presso il S.A.S.S. in Piazza Battisti è visitabile invece un’area di ben 1.700 mq di città romana.

Info: www.discovertrento.it

Il tour termina a Monza con una ciclabile che attraversa quasi tutta la Brianza per un totale di 30 km. Un percorso che racconta la storia di un territorio che ha come filo conduttore lo scorrere del Lambro. Un fiume che regala scorci naturalistici di notevole interesse, con i suoi mulini, le dimore storiche nobiliari, prima fra tutte la Villa Reale di Monza, alle piccole o grandi roccaforti, fra cui il castello di Monguzzo. Senza dimenticare la Reggia di Monza e i Giardini. Il Parco costituisce un complesso di inestimabile valore paesaggistico, storico, monumentale e architettonico. Un gioiello in cui al suo interno, trovano spazio il circuito di F1, il più vecchio del mondo, famoso internazionalmente per ospitare il Gran Premio d’Italia di Formula 1 e l’annuale Gran Premio del Campionato Superbike e il Golf Club.

Info: www.leviedelparco.it

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