Valutazione multidimensionale dell’anziano
Linee guida per migliorare cure e assistenza
Sono state pubblicate sul sito dell’Istituto superiore di sanità (www.isss.it) le Linee guida sulla Valutazione multidimensionale delle persone anziane, consultabili da tutti coloro che sono coinvolti e operano a vario titolo nei percorsi di assistenza e cura dell’anziano, dal personale sociosanitario agli stessi utenti anziani e ai loro caregiver. Nel documento, infatti, sono state formulate raccomandazioni dettagliate per i diversi setting di cura: area ambulatoriale e cure primarie/medicina generale, pronto soccorso, area ospedaliera medica e chirurgica, strutture residenziali riabilitative e a lungo termine, hospice e rete delle altre cure palliative.
Gli anziani rappresentano una popolazione eterogenea in termini di stato di salute, ma anche funzionale, cognitivo, psicosociale ed economico. La Valutazione multidimensionale studia tutti questi domini (o “dimensioni”) in maniera integrata, con strumenti e scale diagnostiche basati su parametri quantificabili numericamente, e sviluppa un piano di cura personalizzato sulle reali necessità di ciascun individuo. I vantaggi sono la riduzione delle ri-ospedalizzazioni e dei trasferimenti in casa di riposo (le istituzionalizzazioni), una più agevole gestione dell’anziano a domicilio, la riduzione dei ricoveri non appropriati, una migliore qualità di cura e assistenza.
Le Linee guida sono il frutto dell’iniziativa dei geriatri di Sigot (Società italiana geriatria ospedale e territorio), in collaborazione con i colleghi della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg), con il supporto metodologico dell’Istituto superiore di sanità e con il contributo di altre 25 società scientifiche che si occupano dell’assistenza dell’anziano.
“La collaborazione tra le diverse specialità ha posto la geriatria come elemento cardine nella continuità delle cure e nel passaggio dell’anziano dall’ospedale al territorio – sottolinea il dottor Alberto Pilotto, geriatra, ex presidente Sigot e membro del Comitato tecnico-scientifico della Linea guida Sigot – la Valutazione multidimensionale (Vmd) è essenziale per promuovere la continuità delle cure e dell’assistenza di cui gli anziani hanno bisogno”.
“Nella attuale realtà demografica nazionale, in cui il numero delle persone anziane è in continua crescita, – spiega il dottor Pilotto – si rende necessaria oggi la presenza di percorsi di cura e assistenza dedicati alla persona anziana che ne garantiscano una omogenea e condivisa presa in carico assistenziale tra ospedale e territorio. In altri termini, il paziente anziano richiede una continuità delle cure prestate in ospedale durante la fase acuta di malattia e le successive fasi altrettanto importanti di post-acuzie e recupero funzionale, per evitare le conseguenze della ri-ospedalizzazione e della istituzionalizzazione in Rsa.
La carenza sul territorio di strutture dedicate all’assistenza della persona anziana spesso vanifica gli sforzi dell’ospedale. Per questo vi è la necessità di disegnare e attuare percorsi appropriati, efficaci ed efficienti di continuità delle cure dall’ospedale al territorio”.
Il ruolo del geriatra e del medico di famiglia
La transizione dall’ospedale al territorio si rivela molto delicata soprattutto in presenza delle principali malattie croniche che caratterizzano la popolazione anziana. “Superata la fase emergenziale, l’ospedale deve affidare la gestione dei pazienti cronici a percorsi territoriali – evidenzia il dottor Giovanni Ruotolo, geriatra Sigot –. Per questa transizione è strategica la figura del geriatra, coadiuvato da altri operatori sanitari a supporto, e una valutazione multidimensionale che permetta di identificare il setting esatto per ogni paziente, che può spaziare dal domicilio nei casi più lievi fino agli hospice per le situazioni più a rischio. La transizione ospedale-territorio va declinata sulle malattie più sensibili: patologie cardiovascolari, neurodegenerative, respiratorie, malnutrizione e sarcopenia. Le malattie cardiovascolari sono in Italia la prima causa di morte; alla Bpco, terza causa di morte, sono legati il 55% dei decessi per malattia respiratoria: in Italia ci sono 3,5 milioni di persone con Bpco. La valutazione multidimensionale può migliorare la gestione di questi pazienti”.
“La popolazione fragile non è rappresentata solo da anziani o pazienti con comorbidità, ma da un’ampia classe di assistiti che il medico di medicina generale può aiutare a identificare – sottolinea Pierangelo Lora-Aprile, segretario scientifico Simg nonché referente Simg per le Linee Guida – La Valutazione multidimensionale completa un percorso che parte dagli screening della fragilità, con gli strumenti già creati da Simg, e permette di riconoscere e trattare gli aspetti medici, psicologici e funzionali attraverso un Piano di cura integrato e coordinato e con un attento monitoraggio nel tempo”.
“I medici di medicina generale sono i primi che sul territorio incontrano i pazienti fragili – evidenzia il dottor Claudio Cricelli, presidente Simg – Proprio il medico di famiglia può per primo capire l’entità della fragilità grazie agli strumenti già realizzati da Simg in questi anni che adesso sono stati implementati in questo sistema. È la prima volta che si fa un lavoro così ampio ed eterogeneo: non ci si rivolge a una patologia o a un organo specifico, ma si analizza complessivamente la situazione degli individui, definendo raccomandazioni chiare che devono partire dalle cure primarie”.
Una nuova visione
“La Linea guida nazionale sulla Valutazione multidimensionale della persona anziana, frutto di un lavoro scientifico durato due anni con 50 esperti di diverse discipline e con il rigore metodologico garantito dai colleghi dell’Istituto superiore di sanità, – conclude il dottor Alberto Pilotto – è in grado oggi di fornire indicazioni sul metodo e gli strumenti operativi più appropriati, efficaci ed efficienti per attuare un nuovo modello organizzativo del sistema socio-sanitario pubblico come previsto dalla recente legge in tema di politiche in favore delle persone anziane.
Insomma, è richiesto oggi un cambio organizzativo e gestionale del nostro sistema sociosanitario pubblico che queste linee guida sulla Vmd della persona anziana possono favorire, come dimostrato abbondantemente dalla letteratura scientifica prodotta negli ultimi 40 anni in tutto il mondo”.
Che cosa è la Valutazione multidimensionale (Vmd)
“È un processo multidimensionale, multidisciplinare che identifica i bisogni di natura medica, sociale e funzionale di una persona e lo sviluppo di un piano di cura integrato e coordinato per rispondere a questi bisogni”. (Parker et al, 2018)
Le dimensioni che la Vmd intende misurare sono usualmente raggruppate in quattro domini:
• salute fisica (inclusa anamnesi, esame fisico, dati di laboratorio e lista dei problemi, indicatori specifici di malattia e pratiche di prevenzione);
• stato funzionale (incluse le attività di vita quotidiana e le attività strumentali di vita quotidiana [Adl, Iadl] e altri parametri come la mobilità e la qualità di vita);
• salute psicologica (inclusi lo stato cognitivo e affettivo);
• parametri socio-ambientali (la rete sociale e supporti ai bisogni, sicurezza e adeguatezza dell’ambiente di vita).
La Valutazione multidimensionale delle persone anziane studia tutti questi domini al fine di sviluppare e attuare un piano di cura il più possibile personalizzato sulle reali necessità della persona anziana.
La recente Legge n. 33, approvata dagli organi istituzionali e pubblicata nella Gazzetta ufficiale del 23 marzo 2023, dal titolo “Deleghe al governo in materia di politiche in favore delle persone anziane” [Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Legge 23 marzo 2023, n.33] richiama la necessità di promuovere la Vmd in una logica di definizione e di applicazione di Linee guida nazionali.
Fonte: La valutazione multidimensionale della persona anziana, Linea guida pubblicata nel Sistema nazionale Linee guida – Roma, 16 novembre 2023
Fonti e riferimenti per approfondire
www.iss.it
www.sigot.org
www.simg.it
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