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Perché ci vuole la ricetta?

Una norma a tutela della salute

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“Davvero, ci vuole la ricetta?” una frase che risuona frequentemente nelle farmacie italiane e che spesso genera discussioni e lamentele da parte dei clienti.

Quando un farmacista vi chiede la ricetta, non solo ottempera ad un preciso obbligo di legge ma – cosa ben più importante – tutela la vostra salute.

La Commissione tecnico-scientifica (Cts) dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) stabilisce la modalità con cui un farmaco può essere dispensato, con o senza ricetta del medico, tenendo in considerazione le problematiche relative alla sicurezza d’uso del medicinale.

La ricetta è necessaria per i medicinali che:

n possono rappresentare un pericolo, direttamente o indirettamente, anche in condizioni normali di utilizzazione, se sono usati senza controllo medico;

n sono utilizzati spesso, e in larghissima misura, in modo non corretto e, di conseguenza, è probabile che rappresentino un pericolo diretto o indiretto per la salute;

n contengono sostanze o preparazioni di sostanze la cui attività o le cui reazioni avverse richiedono ulteriori indagini;

n sono destinati a essere somministrati per via parenterale, fatte salve le accezioni stabilite dal Ministero della salute, su proposta o previa consultazione dell’Aifa.

Antibiotici e antibiotico-resistenza

Gli antibiotici appartengono alla categoria di farmaci per cui è richiesta la ricetta medica.

Essi sono medicinali efficaci esclusivamente nel contrastare le malattie causate da batteri. Sono inutili, invece, per curare infezioni virali, come ad esempio il raffreddore o l’influenza o la maggioranza dei mal di gola.

Ogni antibiotico è specifico per curare solo determinate malattie batteriche ed è indispensabile seguire scrupolosamente le indicazioni del medico prescrittore riguardo a dosaggio, modi e durata della terapia.

Gli antibiotici sono un bene prezioso la cui efficacia si sta restringendo nel tempo: è necessario che tutti contribuiscano a preservarla attraverso un uso corretto e responsabile.

Assumere correttamente gli antibiotici è una responsabilità del singolo nei confronti della propria salute per avere sempre a disposizione farmaci efficaci per la propria patologia ed è inoltre una responsabilità collettiva, poiché favorire lo sviluppo dell’antibiotico-resistenza, attraverso un uso improprio degli antibiotici, mette a rischio la salute della collettività.

L’antibiotico-resistenza è la capacità di un batterio di resistere all’attività di uno o più antibiotici e di sopravvivere e crescere in presenza di una concentrazione dell’agente antibatterico che risulta generalmente sufficiente a inibire o uccidere microrganismi della stessa specie.

Nel caso in cui un microrganismo acquisisca la capacità di resistere all’azione di un antibiotico, la malattia infettiva da esso causata può essere più difficile da curare: il decorso risulta più lungo, aumenta il rischio di complicanze, fino ad arrivare a esiti che possono essere invalidanti o portare al decesso del paziente.

L’uso responsabile degli antibiotici permette di avere a disposizione medicinali efficaci per la cura delle malattie batteriche. Al contrario, lo sviluppo e la diffusione di antibiotico-resistenza, conseguente soprattutto ad un uso inappropriato degli antibiotici, mette a rischio la salute di ognuno di noi.

Per questo se un farmacista non vi vende un antibiotico se non avete la ricetta medica non solo tutela la vostra salute ma anche quella delle altre persone.

Situazioni particolari

In alcune situazioni il farmacista come professionista sanitario, dopo un’attenta valutazione del caso, può sulla base del Dm 31 marzo 2008, ricorrere alla dispensazione d’urgenza e consegnare il farmaco senza ricetta, compilando un modulo in triplice copia.

 Per poter procedere alla dispensazione d’urgenza è però necessario che sussistano alcune condizioni che testimonino che il medicinale richiesto sia stato a suo tempo prescritto, che variano a seconda dei casi.

• Patologia cronica

Se si tratta di un medicinale per patologia cronica, la dispensazione è ammessa se in farmacia sono presenti ricette mediche riferite allo stesso paziente nelle quali è prescritto il farmaco richiesto; se il paziente ha un documento rilasciato dall’autorità sanitaria o sottoscritto dal medico curante attestante la patologia per la quale è indicato il farmaco; se esibisce una ricetta con validità scaduta da non oltre trenta giorni.

Non è ammessa la dispensazione di medicinali iniettabili con la sola esclusione dell’insulina.

• Terapia in corso

Qualora il paziente necessiti di non interrompere un trattamento, per esempio una terapia antibiotica, il farmacista può consegnare il medicinale richiesto a condizione che siano disponibili elementi a conferma che il paziente è in trattamento come, per esempio, la presenza in farmacia di una prescrizione medica rilasciata in una data che faccia presumere che il paziente sia ancora in trattamento con il medicinale richiesto oppure l’esibizione di una confezione inutilizzabile, ad esempio un flaconcino danneggiato.

Il cliente deve comunque informare il medico curante del ricorso alla procedura.

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