Salute delle piante, salute di tutti

Tutela, ricerca e informazione: integrate e in rete

Gli ultimi anni hanno visto, per fortuna, diciamo noi, una maggiore attenzione da parte del pubblico nei confronti della salute delle piante. Attenzione determinata non soltanto da un generico ambientalismo ma, molto più consapevolmente, dalla presa di coscienza, anche come conseguenza di alcuni recenti casi eclatanti, di come le malattie delle piante possano avere un impatto economico e sociale devastante.

Spesso il primo approccio del pubblico con le malattie delle piante corrisponde all’impatto con l’abbattimento di piante di alberate o in parchi e giardini. La prima reazione è sempre una protesta, anche vivace. Ma chi ha la curiosità di informarsi spesso, forse per la prima volta, ha l’occasione di venire a conoscenza del fatto che anche le piante si ammalano. Nel caso poi degli alberi presenti in luoghi pubblici una pianta malata, a rischio di caduta anche improvvisa, può diventare un pericolo per persone, animali, cose. Alcuni casi recenti molto eclatanti (ad esempio i ben noti attacchi di Xylella fastidiosa su olivo) hanno richiamato l’attenzione sulle malattie delle piante su colture agrarie e sui conseguenti danni economici, oltre che ambientali e paesaggistici.

L’IMPORTANZA DELLA RICERCA

Le malattie delle piante causano, mediamente, a livello mondiale, perdite di produzione dell’ordine del 25-30%, con punte che possono arrivare al 50% nel caso di paesi in via di sviluppo ove, la carenza di infrastrutture, unita a condizioni climatiche molto favorevoli allo sviluppo di alcuni patogeni, rendono alcune situazioni veramente critiche. La ricerca è pertanto impegnata nello studio della biologia ed epidemiologia e nello sviluppo di metodi di difesa per i più importanti patogeni delle più rilevanti colture agrarie. Difesa basata sull’impiego di agrofarmaci (le medicine delle piante) di sintesi, ancora indispensabili in molti casi, ma sempre più orientata all’impiego di mezzi più sostenibili sotto il profilo ambientale: mezzi biologici, tecniche diagnostiche avanzata per una diagnosi rapida e precisa, varietà resistenti ai parassiti. Come sempre accade, è molto utile che la ricerca pubblica, attiva nello studio e caratterizzazione dei parassiti delle piante, sia affiancata da quella privata, impegnata, ad esempio nello sviluppo di mezzi di difesa e di varietà resistenti.

UN APPROCCIO ALLA SALUTE CIRCOLARE

Diverse professionalità si trovano impegnate nella tutela e nella salvaguardia della salute, umana, animale, vegetale e ambientale, per mettere a punto strategie di collaborazione indirizzate alla razionalizzazione delle risorse nel rispetto delle singole competenze.

Oggi si parla di salute in modo diffuso ma, indipendentemente da quale definizione di One Health (salute globale o circolare) venga utilizzata, resta il riconoscimento di un approccio integrato che veda l’interazione di tutte le discipline che hanno un impatto sulla salute, diretto o indiretto: medici, veterinari, fitopatologi, epidemiologi, farmacisti, sociologi, operatori ambientali e del settore faunistico, economisti, giuristi, esperti dello sviluppo sostenibile e decisori istituzionali.

Pensare in termini di salute globale o circolare significa vedere la salute come un comune denominatore, il quale connette uomini, animali, piante e ambiente. Un approccio olistico, dunque, non solo alla salute di ogni essere umano ma che abbraccia tutte le nostre interazioni con l’ambiente circostante. Un approccio coerente con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite dell’Agenda 2030.

SONO SOLO MALATTIE DELLE PIANTE?

Le interazioni pianta-patogeno hanno conseguenze dirette per l’essere umano quando i microrganismi sono agenti patogeni dell’uomo, i quali possono contaminare frutta e verdura.

Un aspetto certamente importante da valutare, per esempio, per le produzioni di IV gamma (le famose insalate in busta) è l’assenza di residui di agrofarmaci. Lattughe, lattughino, rucola, basilico, … sono, infatti, molto sensibili all’attacco di numerosi parassiti, che devono essere contrastati con tecniche a basso impatto ambientale. È altresì importante evitare qualsiasi forma di contaminazione dei prodotti con patogeni dannosi per l’uomo.

Gli ultimi tre focolai di malattie di originale alimentare in Europa hanno infatti rivelato che la maggior parte di questi patogeni umani provengono da una gestione poco accurata delle piante: Escherichia coli, Salmonella enterica e Listeria.

Oltretutto, gli impatti sulla salute umana dovuti al consumo di alimenti vegetali contaminati non si limitano ai casi associati ai patogeni enterici.

Alcuni agenti patogeni producono micotossine che sono altamente tossiche per l’uomo e gli animali. Durante tutta la fase di produzione, gli alimenti sono esposti a diversi tipi di contaminazione chimica o biologica che ne compromettono la qualità e soprattutto la sicurezza. In frutta secca, granaglie, farine, insilati e mangimi si riscontrano sovente funghi appartenenti al genere Fusarium, Aspergillus e Penicillium. Le condizioni favorevoli in campo e/ in post raccolta favoriscono la crescita di questi funghi produttori di metaboliti secondari, tra cui le già citate micotossine. Diverse di queste sostanze sono classificate come sostanze pericolose, tossiche e cancerogene per l’essere umano.

Va detto, a rassicurare i consumatori, che l’Italia è uno dei paesi nei quali i controlli sulla sicurezza degli alimenti, a cura degli Istituti Zooprofilattici, sono condotti in maniera esemplare, con grande efficienza. Va, inoltre, ricordato che l’agricoltura italiana, da sempre sostenuta da un’ottima assistenza tecnica, fornisce ai consumatori prodotti di ottima qualità e molto sicuri.

CAMBIAMENTI CLIMATICI E GLOBALIZZAZIONE

La globalizzazione dei mercati e i cambiamenti climatici contribuiscono, spesso in modo sinergico, a favorire la comparsa di nuovi parassiti delle piante in aree geografiche in cui prima essi non erano presenti e/o il loro trasferimento da un continente all’altro. Semi e materiale di moltiplicazione prodotti in pochi stabilimenti specializzati vengono contemporaneamente commercializzati in tutto il mondo. Se essi, come talora può succedere, sono contaminati da un parassita, anche con frequenza molto bassa, ecco che nuovi, spesso gravi, problemi fitopatologici insorgono contemporaneamente in molte aree geografiche. Negli ultimi anni molta attenzione è stata riservata proprio a prevenire la diffusione di pericolosi parassiti, mettendo a punto tutta una serie di azioni che, nel loro insieme, sono tese a determinare condizioni di biosicurezza.

Da quanto vi abbiamo raccontato, pur succintamente, emerge l’importanza di tutelare la salute delle piante. Dalla salute delle piante dipendono la salute dell’ambiente, degli animali e dell’uomo. Scusate se è poco!


AGROINNOVA PER L’ANNO INTERNAZIONALE

Agroinnova, Centro di Competenza per l’innovazione in campo agroambientale dell’Università di Torino, è coordinatore di oltre 50 progetti internazionali sui temi della biosicurezza, dell’agricoltura sostenibile e della valorizzazione delle risorse, vanta le migliori strutture d’Italia nel settore della Patologia vegetale. Inoltre, il suo direttore, Maria Lodovica Gullino, è stata la prima donna e la prima italiana a diventare Presidente della Società Internazionale di Patologia Vegetale (ISPP).

Per l’Anno Internazionale della Salute delle Piante Agroinnova si pone al servizio della rete virtuosa costruita in questi mesi di lavoro con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione sulla comunicazione che nasce dalla ricerca e dalla condivisione di progetti e visioni per il futuro. Con questo spirito sono stati attivati:

  • un sito web, https://planthealth2020.di.unito.it/
  • una pagina Facebook, @lepiantealcentro
  • un profilo Instagram, @lepiantealcentro

per raccontare storie, temi e attività con focus su “Le Piante, al Centro”.

Si invitano tutti a partecipare attivamente per poter pensare insieme un percorso verde che ponga al centro le piante e quindi la salute globale partendo dai luoghi quali: le città, le piazze, i parchi. Le iniziative e le attività che potranno essere condivise su queste piattaforme saranno un patrimonio inestimabile per i partecipanti e per tutti coloro che vorranno usufruirne.

In questo momento di grave emergenza sanitaria in cui tutti sono stati chiamati a collaborare, si conferma la necessità di promuovere valori importanti per la salute e di guardare al futuro con occhio critico: globalizzazione, cambiamenti climatici e scarsa considerazione per l’ambiente sono alla base anche di questa crisi che ha coinvolto tutti.