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Trento è Capitale europea del volontariato 2024

L’impegno di una comunità sensibile e generosa

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L’annuncio arrivò a Danzica nel dicembre 2022: il Centre for European Volunteering di Bruxelles aveva proclamato Trento Capitale europea del volontariato per il 2024.

In quella occasione il sindaco Ianeselli ricordò l’impegno di tutta la città di Trento: “La candidatura è stata costruita insieme, attraverso un percorso partecipato e quindi è il frutto di un volontariato attivo, che dimostra che quando le istituzioni e la società civile collaborano insieme si raggiungono grandi risultati”.

A Trento una persona su 5 fa volontariato e in città sono attive circa 660 associazioni in cui le volontarie e i volontari sono impegnati nei diversi ambiti di intervento: dal sociale all’ambiente, passando attraverso le realtà di protezione civile, lo sport, la cultura, le organizzazioni che si occupano di educazione dei giovani e tanto altro. Per le trentine e i trentini il volontariato è patrimonio esteso e risorsa collettiva: è un modo di vivere la città e la cittadinanza.

Numerose le iniziative svoltesi sino a oggi e che si susseguiranno durante l’anno di Trento Capitale.

Di rilievo il terzo Meeting dei presidenti dei 49 Centri di servizio per il volontariato (Csv) italiani, svoltosi a maggio. L’evento si è affermato negli anni come occasione preziosa per mettere a sistema il processo di analisi e ascolto che ha portato alla ridefinizione della vision dei Csv. Sulla scorta del percorso fatto finora, l’obiettivo di questo Meeting è quello di definire alcuni temi strategici su cui articolare programmazioni comuni e progettualità sfidanti per supportare il volontariato italiano nel prossimo triennio 2025-2027. Gli oltre 60 partecipanti, giunti da tutta Italia, si sono confrontati con esperti e rappresentanti istituzionali su alcuni temi strategici, fra cui il ruolo del terzo settore nella programmazione di politiche pubbliche con particolare riferimento alla salute, lo spopolamento delle aree interne, come promuovere il ricambio generazionale nelle organizzazioni non profit e il ruolo del terzo settore nella promozione di un’economia più sociale e attenta alle comunità.

Altra iniziativa d’interesse, è stato l’evento Il dono del tempo per la salute, un incontro per conoscere la storia e l’esperienza di quattro persone che hanno fatto della loro professione una missione in ambito medico-sanitario.

L’evento – promosso dalla Fondazione Pezcoller, da Lilt Trento e dal Muse – è stato una riflessione condivisa su temi di grande attualità e su cosa vuol dire fare volontariato nel racconto delle esperienze di Maria Rescigno, oncologa e immunologa all’Humanitas University Milano, Franca Fossati-Bellani, dell’Istituto tumori di Milano, pioniera in Europa dell’oncologia pediatrica, Giovanni Coletti, imprenditore e fondatore di “Casa Sebastiano” della Fondazione trentina autismo, Stefano Di Carlo, direttore generale di Medici senza frontiere Italia.

Due esempi del ricco programma che propone congressi, mostre, incontri formativi ecc. dedicati al tema dell’impegno nella gratuità: il mondo del volontariato è di casa a Trento, vieni a scoprirlo.

 

 

La competizione per diventare capitale europea del volontariato è stata per la prima volta lanciata nel 2013 dal Centro europeo del volontariato (Cev) di Bruxelles con lo scopo di rafforzare e promuovere le attività di volontariato a livello locale.

La finalità ultima è quella di spingere le città europee a interrogarsi sul ruolo del volontariato per la comunità e di premiare le città che più esprimono i valori europei attraverso la promozione del volontariato e la sua pianificazione per il futuro.

La vittoria implica un aumento del prestigio della città a livello nazionale e sovranazionale oltre a garantire l’ingresso nel network delle città che hanno vinto in passato creando occasioni di scambio e di connessione con altre realtà.

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