Decidere di tatuarsi o impiantare un piercing è una scelta importante che richiede consapevolezza e attenzione. Il tatuaggio è un segno indelebile sulla pelle, quindi è fondamentale farlo in modo sicuro per evitare pericoli per la salute. Di seguito alcuni punti salienti da prendere in considerazione.
Scegliere un centro autorizzato, mai praticare il faidaté
È fondamentale affidarsi a un professionista qualificato, in possesso dell’attestato di frequenza di un corso di formazione regionale e che operi nel rispetto delle norme igienico-sanitarie vigenti. Verificate l’ambiente del suo studio, che deve essere pulito e ordinato, e assicuratevi che utilizzi strumenti e materiali monouso. Inoltre, è importante informare il tatuatore di eventuali allergie, malattie della pelle, diabete, problemi cardiaci o altre condizioni mediche.
Riflettere sull’area da tatuare o da perforare
Scegliere il disegno e la zona del corpo da tatuare con cura è fondamentale, poiché il tatuaggio è permanente. È meglio evitare zone con cicatrici o problemi di cicatrizzazione.
Per quanto riguarda il piercing è bene tenere a mente che non tutte le parti del corpo sono adatte; alcune zone come lingua, ombelico e genitali sono più soggette a infezioni o complicazioni; perciò, è importante discutere con il piercer se la zona che desiderate perforare sia adatta al tipo di piercing che avete scelto.
Successivamente è fondamentale seguire attentamente le istruzioni del tatuatore o del piercer per la cura della pelle.
Dopo l’esecuzione del piercing è possibile osservare lievi perdite di sangue, arrossamento, indolenzimento, perdita di sensibilità e prurito della zona circostante il foro. Si tratta di fenomeni del tutto normali che tendono a scomparire gradualmente nell’arco di pochi giorni o qualche settimana. La fuoriuscita di liquido chiaro e inodore dalla ferita non deve destare preoccupazione poiché si tratta di siero linfatico e rappresenta la difesa naturale dell’organismo nei confronti del piercing che a contatto con l’aria diventerà la ben nota crosticina. In ogni caso si consiglia di lavare delicatamente la zona con una soluzione salina sterile, mantenerla idratata e proteggerla dal sole. Evitare di grattare o torcere il piercing nelle primissime fasi per evitare irritazioni e infezioni.
Il tatuaggio nelle primissime fasi si gonfierà e si arrosserà. È una normale reazione della pelle alla perforazione appena subita, ma è fondamentale lavare delicatamente la zona, mantenerla idratata e proteggerla dal sole. Nel giro di pochi giorni la sintomatologia dovrebbe risolversi spontaneamente, ma bisogna prestare attenzione a non grattare la crosta che si forma sul tatuaggio, poiché potrebbe causare cicatrici o infezioni.
Inoltre, sia per il tatuaggio che per il piercing, è consigliabile evitare piscine, saune, bagni e attività fisica intensa per l’intero periodo di guarigione che può variare da due a quattro settimane a seconda dell’estensione del tatuaggio, della zona tatuata o perforata, e dalle condizioni generali di salute della persona. Una dieta equilibrata, il riposo e l’astensione da alcol e fumo sono tutti ottimi alleati per una guarigione migliore.
Prestate attenzione a qualsiasi segno di infezione: essa si presenta con sintomi che compaiono in sequenza o in contemporanea come arrossamento, gonfiore, dolore, pus e febbre. In questo caso consultate immediatamente un medico.
I pericoli legati a terapie faidaté o da consigli non professionali comprendono: aggravamento dell’infezione fino anche alla setticemia (infezione diffusa a tutto l’organismo e al sangue); cura inefficace con conseguenti recidive e il rischio di compromettere la corretta cicatrizzazione del tatuaggio o del piercing, fino a rovinarne il risultato finale o limitare la funzionalità della parte del corpo.
È meglio diffidare delle persone che consigliano farmaci su ricetta senza possedere le adeguate competenze: un esempio su tutti le creme con associazioni di antibiotico e cortisone, che possono dare luogo ad effetti indesiderati anche gravi, specialmente se utilizzate in maniera scorretta o per periodi prolungati senza il parere del medico.
La pratica medica del tatuaggio e del piercing
I tatuaggi e i piercing con finalità mediche sono utilizzati per coprire condizioni patologiche della cute, ripristinare l’aspetto di una cute sana e/o come complemento agli interventi di chirurgia ricostruttiva. Offrono la possibilità di recuperare un aspetto “normale” di aree del corpo che sono state danneggiate da patologie o traumi. I benefici, soprattutto a livello psicologico sono notevoli e contribuiscono a migliorare la qualità della vita della persona.
Alcune applicazioni includono:
- ricostruzione dell’areola e del capezzolo dopo la mastectomia;
- tatuaggio endoscopico per guidare interventi chirurgici;
- camouflage di cicatrici;
- tatuaggio della cornea per migliorare la vista;
- tatuaggi salva-vita per identificare condizioni mediche in caso di emergenza;
- trucco permanente per ricostruire ciglia e sopracciglia;
- dermopigmentazione per trattare il nevo flammeo e la perdita di capelli;
- applicazione intralesionale di farmaci per trattare le verruche virali;
- ricostruzione a seguito di impianto gengivale.
In alcuni casi il tatuaggio comporta un intervento meno invasivo sulla persona e dal costo inferiore per il Sistema sanitario nazionale; ad esempio, quello del complesso areola-capezzolo che è un’alternativa all’intervento di chirurgia plastica.
Esiste un dispositivo in fase di studio che utilizza un piercing linguale con un magnete e sensori che consente di controllare una sedia a rotelle elettrica o altri dispositivi elettronici tramite il movimento della lingua.
In generale tatuaggi e piercing avranno un ruolo crescente nella pratica medica come strumenti per migliorare la salute e la qualità della vita dei pazienti.
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