Ogni anno la primavera porta con sé il risveglio della natura. L’ultima neve si scioglie, l’erba diventa verde, tornano i colori pastello e molte piacevoli fragranze. Per numerose persone però l’arrivo di questo periodo comporta il manifestarsi di fastidiosi sintomi allergici come naso chiuso o che cola, starnuti, occhi rossi e pruriginosi, gonfiore e lacrimazione, eczema. Alle volte può comparire anche una certa difficoltà respiratoria accompagnata da tosse secca e una diminuzione di gusto e olfatto.
A causa dell’inquinamento ambientale e del riscaldamento globale che comportano una variazione climatica e un prolungamento della stagione pollinica, l’allergia primaverile è in costante aumento.
I processi coinvolti nella reazione allergica sono molti e complessi. Con “allergia” si intende un’ipersensibilità dell’organismo nei confronti di sostanze di per sé innocue – dette appunto allergeni – che non sono altro che piccole proteine molto stabili nell’ambiente e molto solubili nei tessuti organici. Quando gli anticorpi del nostro sistema immunitario incontrano l’allergene vi è una liberazione di istamina e di altre sostanze infiammatorie responsabili dei sintomi caratteristici.
Ma cosa sono questi allergeni? A pensarci li conosciamo bene, basti pensare agli acari della polvere, alcune muffe presenti nel cibo, ai pollini… Abbiamo così capito che questi allergeni sono tanti e si trovano ovunque.
Quali sono, quindi, le armi che abbiamo per prevenire e controllare questi fastidi?
Per quanto riguarda la prevenzione possiamo innanzitutto consultare il calendario pollinico che ci ricorda la fioritura delle principali piante allergeniche e che troviamo esposto nelle farmaci; in secondo luogo, possiamo ridurre gli alimenti che contengono o liberano istamina come maiale, cioccolato, fragole, crostacei, albume d’uovo… Non da ultimo possiamo aiutare fegato e reni, responsabili dell’eliminazione delle scorie, a riattivarsi attraverso un’azione di drenaggio.
E come trattamento?
Per il controllo delle manifestazioni fisiche generalmente si utilizzano farmaci antistaminici e cortisonici che però possono provocare reazioni indesiderate. La natura, dal canto suo, ci offre delle valide soluzioni che ora vediamo insieme.
Il Ganoderma lucidum o reishi è un fungo legnoso molto interessante nelle allergie. I Cinesi lo conoscono da molto tempo e lo annoverano tra le dieci sostanze naturali più efficaci.
Contiene sali minerali come ferro, zinco, rame, manganese, magnesio, potassio, calcio e germanio che ha azione immunostimolante; vitamine A, C, E, gruppo B e un precursore della vitamina D; amminoacidi tra cui gli essenziali; enzimi in parte coinvolti nella detossificazione e varie altre sostanze.
Presenta azione diretta, cioè, antiallergica, antinfiammatoria, antibatterica, antivirale legata alla classe di composti chiamata triterpenica e indiretta ovvero immunomodulante grazie al suo contenuto in polisaccaridi (b-glucani).
È utile nella prevenzione da 1 mese prima poiché dà luogo a manifestazioni meno violente, ma anche in acuto.
Il Ginko biloba, ritenuto una pianta fossile, è un albero che raggiunge i 40 metri d’altezza e ha bellissime foglie bilobate. Citato già nel 2800 a.C. in Cina, veniva utilizzato nelle malattie respiratorie.
Ha azione antiallergica, antiossidante e antinfiammatoria.
Presenta però diverse interazioni farmacologiche ed è controindicato in pazienti in terapia anticoagulante.
La Perilla frutescens è una pianta erbacea annuale molto comune nei paesi asiatici dove viene utilizzata nell’alimentazione e come fonte di un olio molto ricco in omega 3.
In terapia si utilizza l’estratto secco ottenuto dalle foglie e l’olio. Le foglie sono antiallergiche e antiossidanti, ma i principi attivi vengono velocemente eliminati, pertanto saranno necessarie 2-3 somministrazioni al giorno.
L’olio agisce sul sistema cardiovascolare, sulle allergie come dermatiti atopiche e asma e sulle stomatiti aftose. Occorre fare però attenzione nei pazienti in terapia con anticoagulanti.
Ribes nigrum MG è una pianta utilizzata in macerato glicerico in tutte le manifestazioni allergiche poiché in grado di sostenere l’azione del cortisolo endogeno. Si userà quindi nelle allergie, nelle oculoriniti allergiche e nelle sindromi infiammatorie alla dose di 1 goccia per chilo di peso corporeo.
Uso topico
Il Cardiospermum halicacabum è una pianta delle regioni tropicali di India, Africa e Sud America.
Si utilizzano le sommità fiorite fresche nella preparazione di creme a uso topico con azione antinfiammatoria simil-cortisonica, idratante, antipruriginosa e seboregolatrice. È molto indicato nelle terapie di lunga durata come dermatiti da contatto e allergiche, orticaria, dermatite seborroica, prurito senile, punture d’insetto ed eritema solare.
La Glycyrrhiza glabra (liquirizia) è una pianta erbacea diffusa anche nelle nostre zone temperate. Le parti utilizzate sono gli stoloni e le radici raccolte in autunno ed essiccate. Contiene una sostanza che ha azione simile all’idrocortisone topico nel trattamento di eczema, dermatite allergica, da contatto e psoriasi.
La primavera è la stagione del risveglio della natura e, allergeni a parte, il mio augurio è di beneficiare di questo rinnovamento di energia.
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