50 anni delle farmacie comunali Pio X, Clarina, San Donà e Povo
La notizia dei 50 anni delle comunali Pio X, Clarina, San Donà e Povo ha suscitato entusiasmo sia tra i loro utenti sia in Azienda. Vari materiali sono emersi, dai documenti ufficiali conservati presso la direzione delle Farmacie comunali di Trento – delibere della Giunta provinciale di autorizzazione per le nuove farmacie nel 1973 e per i successivi trasferimenti di sede – ai ritagli degli articoli in cui le testate locali raccontano le inaugurazioni e la fierezza del territorio per avere conquistato il diritto di una “propria” farmacia. E poi i ricordi degli anni trascorsi in farmacia e delle trasformazioni del servizio, dei colleghi che si sono avvicendati dietro al banco e alla direzione e di coloro che oggi non ci sono più per festeggiare questo compleanno.
Abbiamo scelto di condividere alcuni dei numerosi ricordi che ci sono stati riferiti, collegandoli a fotografie d’epoca delle quattro farmacie. Per i materiali ricevuti un particolare ringraziamento va a Gianko Nardelli e a Renato Tomasi. Nelle pagine successive, prosegue lo spazio dedicato alle quattro farmacie comunali festeggiate, proponendo articoli di promozione della salute a loro firma.
Pio X
Una bambina cresciuta
insieme alla sua farmacia
“La farmacia di via San Pio X è da sempre la mia farmacia, la farmacia del mio quartiere.
Siamo quasi coetanee. La ricordo bene fin dalla prima sede di via Vivaldi.
La farmacia Pio X è sempre stata sul mio percorso casa-scuola, sia quando da bambina ci passavo davanti tutte le mattine per recarmi alla scuola elementare Domenico Savio sia, molti anni dopo, quando a scuola ci accompagnavo mio figlio e la farmacia, nel frattempo, si era trasferita al posto della “Casa Bella”.
Da qualche anno la farmacia si è trasferita di fronte alla mia ex scuola elementare; una collocazione che mi piace perché penso che farmacia e scuola siano un binomio inscindibile: due servizi essenziali e punti di riferimento per gli abitanti del quartiere”.
Clarina
Professionalità, amicizia e dedizione
“Tre parole per descrivere la dottoressa Anna Corradini non sono sufficienti, ma possono aiutare a inquadrare la sua figura. Oltre a essere stata per lungo tempo direttrice e anima della farmacia Clarina, ha accompagnato nella crescita professionale numerose giovani farmaciste e farmacisti. L’attenzione alle necessità di salute degli altri – resa ancor più sensibile dalla personale lotta contro la malattia – la portò a impegnarsi anche nel volontariato sia sul territorio sia spingendosi sino in India con l’associazione Farmacisti in aiuto. Conoscere il mondo viaggiando completava la sua crescita personale come pure l’amore per gli animali. Il suo ricordo tra le colleghe va oltre la professione, avendo costruito negli anni profondi rapporti di amicizia”.
San Donà
Anche l’Argentario ha la sua farmacia
Dalle pagine dei giornali degli anni Settanta emerge l’impegno del comitato di quartiere per ottenere la farmacia comunale e la fierezza per avere conquistato un servizio di tale importanza.
“La popolazione, ormai più che numerosa, che popola la collina di Trento, potrà servirsi direttamente nella ‘sua’ farmacia senza dover ricorrere a quelle del centro cittadino”. (Alto Adige 11.10.1973)
“Tra i servizi sociali che hanno fatto di San Donà uno dei sobborghi più organizzati figura sicuramente la farmacia comunale n.5 aperta l’11 maggio 1973”. (7.07.1974)
La difesa del diritto alla salute è passata pure attraverso anni di richiesta per la collocazione di farmacie nella cerchia periferica dei centri cittadini. Un servizio divenuto capillare per rispondere alle esigenze sanitarie di un territorio sempre più esteso.
Povo
Il farmacista e il medico di famiglia:
collaborazione e amicizia
“Il medico di famiglia e il farmacista sono i principali punti di riferimento sanitari sui quali converge l’assistenza primaria. Soprattutto in una comunità relativamente piccola e circoscritta come quella di Povo. Essenziale è quindi la qualità delle relazioni e la capacità di far evolvere le stesse in funzione dei nuovi strumenti e dei bisogni emergenti dei pazienti, ed è altrettanto importante che rimanga molto forte il dialogo, il confronto diretto e la collaborazione. Tutto questo può succedere divenendo anche un importante percorso di amicizia oltre che professionale. L’esperienza vissuta con il dottor Eligio Grassini – storico direttore della comunale di Povo – ne è una testimonianza. Un’abnegazione al servizio, la sua, che lo portò pure a mettere in secondo piano la propria salute. I poeri, e non solo, lo ricorderanno sempre come farmacista per la sua disponibilità e consigli professionali, ma anche come un appassionato e profondo intenditore di musica”.
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