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Osteoporosi: fattori di rischio e prevenzione

Prendersi cura delle ossa e conoscere la loro salute

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Durante tutta l’esistenza lo scheletro dell’uomo è segnato dal susseguirsi di due fenomeni tra loro contrari: formazione e distruzione del tessuto osseo. Nella prima fase di vita prevale la produzione di massa ossea (crescita) il cui picco si ha durante la pubertà e si consolida e stabilizza fino ai 40 anni in un equilibrio tra sintesi e riassorbimento. Con il trascorrere degli anni si manifesta una naturale usura cioè un calo della massa ossea che rende il tessuto fragile e maggiormente a rischio di fratture. Tale condizione è denominata osteoporosi.

Fattori di rischio

I principali sono: razza bianca caucasica, sesso femminile, precedenti fratture per traumi, fratture osteoporotiche in parenti di primo grado, magrezza, malattia debilitante (morbo di Chron, insufficienza renale), deficit di estrogeni, ridotto consumo alimentare di calcio e vitamina D, abitudine al fumo, eccessivo consumo di alcolici e caffè (più di tre tazzine al giorno), uso prolungato di farmaci come cortisonici, derivati dell’eparina e alcuni adiuvanti nella prevenzione delle recidive per tumore mammario.

La perdita di massa ossea è notevolmente accelerata nella donna (l’incidenza è 4 volte superiore rispetto all’uomo) soprattutto in seguito alla menopausa, causa la mancata azione protettiva svolta dagli estrogeni nei confronti dello scheletro.

Diagnosi

Stabilire una condizione di osteoporosi è possibile misurando la densità ossea mediante mineralometria ossea computerizzata (Moc). Le ossa più suscettibili al calo di densità sono le vertebre dorso-lombari (ne conseguono alterazioni posturali e in particolare un progressivo incurvamento della schiena), il femore nella parte antistante il bacino e il polso. Ne consegue che l’applicazione più frequente della Moc a raggi X riguardi appunto la colonna lombare e l’anca.

Prevenzione

Il principale elemento costitutivo dell’osso è il calcio e deve essere assunto nella giusta quantità fin dall’infanzia e per tutta la vita. L’apporto di calcio deve essere incrementato in condizioni di aumentata necessità come gravidanza, allattamento o nella terza età quando ne diminuisce l’assorbimento intestinale. Numerose ricerche condotte negli anni hanno dimostrato che  il movimento regolare, anche se di intensità moderata, può incrementare la massa ossea e muscolare oltre che favorire la coordinazione motoria e facilita il senso di equilibrio.

Per prevenire questa malattia è consigliabile dunque mantenere una postura corretta e muoversi in sicurezza, praticare attività fisica con regolarità evitando la sedentarietà e l’immobilità prolungata, esporsi in sicurezza alla luce solare poiché la vitamina D che serve ad assorbire il calcio nell’intestino fissandolo nelle ossa si forma a livello della pelle.

Evitare poi il fumo, ridurre il consumo di sale e cibi acidi come caffè, proteine animali che favoriscono il riassorbimento di calcio dalle ossa. La presenza di scorie metaboliche acide nella matrice del tessuto connettivo causa un rallentamento di diverse funzioni come il nutrimento, lo scambio, il drenaggio e favorisce condizioni come insonnia, nervosismo, infezioni recidivanti.

I cibi alcalini e quelli ricchi di calcio sono da preferire come latte, formaggi, tuorlo l’uovo, noci, legumi, cavoli. Si raccomanda di bere molta acqua nel corso della giornata per favorire l’eliminazione renale dei radicali acidi.

I fitoestrogeni sono sostanze di origine vegetale (presenti in frutta, verdura e cereali) e si ritiene che agiscano analogamente agli estrogeni comportando una azione biologica simile anche se meno potente. I fitoestrogeni contengono la perdita di massa ossea mediante inibizione dell’attività enzimatica degli osteoclasti.

Terapia

La terapia farmacologica dell’osteoporosi si basa sull’uso di:

  • integratori di calcio e vitamina D;
  • antiriassorbitivi con azione sul riassorbimento osseo degli osteoclasti (bifosfonati);
  • farmaci con quest’ultima azione unita a capacità di neoformazione ossea (ranelato di stronzio);
  • terapia ormonale sostitutiva (estroprogestinici per le donne, testosterone per gli uomini).

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