LA RIVISTA DELLE FARMACIE COMUNALI DELLA TUA CITTÀ

I farmaci non sono caramelle

Valore e uso corretto raccontati ai ragazzi

847

Mercoledì 22 febbraio, all’interno di un percorso di educazione alla salute, al Liceo Artistico “Nervi-Severini” di Ravenna si è tenuto l’incontro I farmaci non sono caramelle, con le farmaciste della farmacia comunale 8 di Ravenna, Maria Grazia Conti – la direttrice – e Giulia Fabbri. In linea con la mission aziendale di Ravenna farmacie, da tempo impegnata in un’opera di promozione della salute, l’incontro era teso a fare chiarezza sul corretto uso dei farmaci.

In relazione al tema della conferenza, gli studenti del Liceo artistico – in particolare quelli della 4C (indirizzo grafica) – avevano realizzato delle opere grafiche predisponendo i manifesti per una campagna informativa pubblica dall’omonimo titolo I farmaci non sono caramelle. Fra i tanti bei lavori realizzati dagli studenti, due sono stati quelli scelti perché ritenuti particolarmente capaci di mettere a fuoco il tema e utilizzati come poster.

Abbiamo incontrato le dottoresse Conti e Fabbri per una valutazione dell’esperienza e un approfondimento sul tema dell’uso dei farmaci.

Qual è stato l’impatto emozionale nell’incontrare gli studenti?

La platea era molto interessata e ricettiva, anche grazie alla consuetudine di incontrare professionisti all’interno di un programma di conferenze organizzate dall’Istituto. Una simpatica nota di colore è stata essere con loro nei giorni della settimana della moda: i ragazzi erano ancor più estrosi e creativi, trasmettendo anche a noi una carica positiva.

I due poster scelti per la conferenza.

Come avete vissuto l’esperienza dal punto di vista professionale?

È stata un’esperienza molto gratificante.

Pensare a una nuova attività portando in un’aula e difronte a una numerosa platea i concetti che quotidianamente da anni trasferiamo all’utenza stando al banco della farmacia è risultato assai stimolante. Dovevamo catturare l’attenzione degli studenti, non soltanto per veicolare informazioni, ma soprattutto con l’intento di renderli consapevoli del valore del farmaco e delle sue ricadute – compresi gli effetti indesiderati – sul benessere di ciascuno.

Come espresso dalla professoressa Maria Clara Campajola – coordinatrice dell’iniziativa – “la fascia di età dei partecipanti 16 – 18 anni è molto appropriata per poter affrontare diverse problematiche legate all’assunzione dei farmaci, all’opportunità o meno di farne uso in base a criteri e dosaggi corretti, alla loro conservazione, alla lettura accurata del foglio illustrativo. Le nuove generazioni (e purtroppo non solo) hanno un concetto non sempre corretto dell’uso delle medicine, e da qui è nata l’idea dell’incontro I farmaci non sono caramelle”.

Sintetizzando, possiamo dire di esserci sentite profondamente investite della nostra mission professionale.

Il riscontro della platea è stato positivo?

Siamo riuscite ad attenzionarli su varie tematiche. Dall’accortezza da prestare nell’acquisto online al non farsi unicamente consigliare da “dottor Google”, sino all’evidenziare che il farmaco senza ricetta (da banco) non è sinonimo di cura “fai da te”.

Numerose sono state le domande poste dai ragazzi che hanno fornito spunto per ampliare il campo e rispondere in modo mirato ai loro dubbi e interessi.

Le maggiori curiosità emerse sono riferibili alle dipendenze da farmaci e integratori, ma anche ai possibili effetti collaterali. Interessante l’intervento di una studentessa sull’assunzione e gli effetti della melatonina in soggetti giovani come pure le domande per comprendere le differenze tra pillole anticoncezionali e del giorno dopo. Degna di attenzione la richiesta di informazioni sugli psicofarmaci da parte dei partecipanti più giovani anche in relazione al loro sovradosaggio.

Le farmaciste della comunale 8 a Ravenna Maria Grazia Conti (direttrice) e Giulia Fabbri.

Possiamo descrivere alcuni esempi di corretto utilizzo di farmaci così da ricordarne l’importanza anche ai nostri lettori?

Gli esempi potrebbero essere numerosissimi. Ne proponiamo alcuni spaziando dall’abuso agli effetti collaterali, dall’inefficacia e la controindicazione alle conseguenze per la salute pubblica.

Decongestionanti nasali spray:

liberano rapidamente il naso, ma è importante non eccedere con l’utilizzo, in quanto possono verificarsi fenomeni di assuefazione, ovvero una certa “resistenza” all’azione del farmaco, producendo un effetto rimbalzo (effetto rebound) con il ritorno e la riacutizzazione del sintomo, per cui il naso resta chiuso.

Fotosensibilizzazione:

alcuni farmaci possono causare reazioni da fotosensibilizzazione (reazioni fototossiche o fotoallergiche che solitamente sono costituite da manifestazioni cutanee come dermatiti, eczemi ecc.) a seguito dell’esposizione al sole. Ad esempio, se si è in cura con crema cortisonica o in terapia antibiotica vi sarà maggiore fotosensibilità, quindi maggiore predisposizione a effetti indesiderati cutanei. Grande attenzione va quindi fatta prima di esporsi al sole, sia leggendo il foglietto illustrativo dei medicinali assunti sia rivolgendosi al farmacista per un consiglio.

Contraccezione di emergenza (pillola del giorno dopo):

questa tipologia di “pillola” è senza ricetta, ma va evidenziato che non tutte le donne la possono assumere. Inoltre, per chi soffre di celiachia o è affetta dal morbo di Chron non ha gli effetti desiderati.

Antibiotici:

è doveroso diffondere la consapevolezza della necessità di usare in modo appropriato gli antibiotici e di eliminarne l’uso scorretto in modo da diminuire il fenomeno dell’antibioticoresistenza (la capacità dei microrganismi di resistere ai trattamenti antimicrobici, annullando la loro efficacia terapeutica). Raffreddore e influenza sono malattie virali, non batteriche. Gli antibiotici, quindi, che possono curare solo le infezioni batteriche, sono inutili nei casi di raffreddore e influenza.

È il medico che valuta se necessario prescrivere l’antibiotico e identifica quello giusto.

Inoltre, gli antibiotici funzionano solo se sono presi nelle dosi giuste e nei tempi stabiliti. Questo contribuisce anche a minimizzare il rischio di effetti collaterali e dell’insorgenza di antibiotico-resistenza.

I commenti sono chiusi.