Oltre la pandemia, guardando alla nuova sanità
Nei due anni di pandemia le energie del Sistema sanitario sono state quasi totalmente indirizzate a fronteggiare l’emergenza e finalizzate principalmente alla cura dei malati di covid-19.
È quindi ora doveroso, superata la situazione emergenziale, tornare alla gestione della sanità e alla cura della salute in relazione alle diverse esigenze. Il verbo tornare, però, non è da intendersi come “riprendere a fare ciò che si faceva prima, come lo si faceva prima”.
Tornare richiede di rivedere il precedente operato sia alla luce di quanto appreso durante i tristi giorni della pandemia, sia focalizzando gli attuali nuovi bisogni di salute.
Per dare concretezza a questo pensiero prendo a sostegno due riferimenti di giugno: il Rapporto osservasalute 2021 sullo stato di salute e la qualità dell’assistenza nelle regioni italiane e il ventiduesimo convegno nazionale dell’Associazione italiana degli ingegneri clinici.
Dal Rapporto emerge come la crisi sanitaria innescata dalla pandemia abbia avuto effetti rilevanti sulla salute degli italiani, in particolare per alcuni i pazienti (ad esempio diabetici, infartuati, malati oncologici, malati affetti da Bpco…) e come sia peggiorata la tempestività di certe prestazioni, con probabili ripercussioni sulla salute e la qualità della vita degli anziani.
A giugno si è tenuto sul nostro territorio, a Riccione, il convegno nazionale dell’Associazione italiana degli ingegneri clinici dal titolo significativo Oltre il Pnrr: verso una cultura tecnologica a sostegno della salute. Anche questo un segnale da cogliere per comprendere il fermento di novità e innovazione che pervade tutti i settori che compongono il mondo della sanità.
La salute di ciascuno di noi chiede l’adeguamento e il ripensamento della sanità per costruire il post pandemia. Anche le farmacie concorrono a realizzare questa nuova visione della sanità e della salute, sia confermando con un riscontro positivo quanto già svolto (ad esempio la distribuzione per conto dei farmaci) sia ponendo basi concrete all’evoluzione della Farmacia dei servizi (ad esempio l’inserimento della vaccinazione antinfluenzale in farmacia).
Come abbiamo presentato sulle pagine della rivista, in questi due anni le farmacie comunali di Pesaro, Gabicce mare, Riccione e Cattolica – pur se travolte anch’esse dall’emergenza – non si sono fermate.
Proseguiamo, quindi, insieme – Aspes, farmacisti, utenti – per una nuova Farmacia dei servizi che si evolve in risposta alle esigenze di salute del territorio.
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