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Telemedicina: gestire la salute a distanza

Prevenzione e monitoraggio della cronicità

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Da lungo tempo si parla nel nostro Paese di digitalizzazione. L’emergenza dovuta al Sars-CoV-2 ha evidenziato la necessità di accelerare un processo di attuazione strutturato su tutto il territorio nazionale.

In particolare, ci sono vari modi di chiamare il processo di trasformazione digitale che interessa il nostro sistema sanitario nazionale, da sanità in rete o sanità digitale a eHealth.

Di fatto, con questo termine si intende l’utilizzo di strumenti basati sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per sostenere e promuovere la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e il monitoraggio delle malattie e la gestione della salute e dello stile di vita.

I pazienti fragili, i malati cronici come le persone con diabete e rispettivi caregiver convivono quotidianamente con una condizione estremamente complessa, sono milioni le persone in Italia che oggi sono fortemente a rischio e chiedono di essere aiutate, anche nella gestione in sicurezza e a distanza, laddove possibile. Anche nel nostro Paese l’emergenza sanitaria legata alla pandemia ha evidenziato la necessità di accelerare nell’applicazione di soluzioni digitali in grado di garantire maggiore efficienza nel monitoraggio e nell’assistenza ai pazienti in assenza di forme di interazione in presenza. Questa esigenza sta assumendo carattere di assoluta urgenza per quelle persone, fragili o con cronicità, che necessitano di essere seguite costantemente. Inoltre, è emersa la necessità di pensare a modalità di screening innovative, anche a distanza, in quanto proprio le attività di prevenzione sono state quelle più impattate dalla pandemia, con conseguenze importanti nel caso di patologie severe come le malattie cardiache e i tumori.

La possibilità di realizzare servizi sociosanitari in telemedicina in grado di erogare prestazioni sanitarie ai cittadini deve essere considerata una priorità. Inoltre, l’arrivo della rete 5G nel nostro Paese avrà sicuramente un grande impatto positivo in questo processo di innovazione, con grandi vantaggi in termini di servizi ai cittadini.

I servizi di telemedicina possono rappresentare una parte integrante del ridisegno strutturale ed organizzativo della rete di assistenza del nostro Paese. La telemedicina può contribuire a migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria dei vari operatori (medici ospedalieri, medici di famiglia, infermieri, farmacisti) e consentire la fruibilità di servizi di diagnosi e consulenza medica a distanza, oltre al monitoraggio di parametri vitali, al fine di ridurre il rischio d’insorgenza di complicazioni in persone a rischio o affette da patologie croniche.

E la telemedicina è già di grande supporto, laddove è presente. “Sono convinto che la telemedicina ha dato un grosso passo in avanti alla gestione della malattia anche se sicuramente avere un rapporto diretto con il paziente è nettamente meglio. La telemedicina infatti non si deve fermare solo esclusivamente alla messaggino per email o per Whats App – ha spiegato Fortunato Lombardo, professore associato pediatria UOC Clinica Pediatrica Policlinico, Università di Messina –. Durante la pandemia a noi diabetologi pediatri è servita tantissimo ed è utile tutt’ora, perché senza la telemedicina e soprattutto la possibilità di vedere gli andamenti delle glicemie dei nostri pazienti non saremmo riusciti ad arrivare dove veramente siamo arrivati”.

Servizi di telemedicina in farmacia

Con particolare riferimento all’invecchiamento della popolazione e all’aumento della cronicità delle patologie, la sanità in rete può essere sinergica a interventi di telemedicina nelle attività di prevenzione.

Da qui l’obiettivo di promuovere i servizi di telemedicina effettuati all’interno delle farmacie. L’innovazione tecnologica facilita l’accesso alle prestazioni su tutto il territorio, potenziando il ruolo della farmacia come primo presidio sociosanitario integrato nel Ssn, con particolare attenzione alla fascia di popolazione che diventa sempre più anziana.

In linea con i piani nazionali che vedono le farmacie consolidare il ruolo proattivo ed efficace nei nuovi modelli di gestione del paziente, le farmacie portano gradualmente la telemedicina nei loro presidi sul territorio. Il binomio tecnologia e salute si concretizza così con nuovi servizi che amplieranno ulteriormente l’offerta in farmacia. Ciò può essere utile soprattutto per categorie identificate a rischio, ad esempio affette da patologie cardiovascolari. Questi pazienti, pur conducendo una vita normale, devono sottoporsi ad un costante monitoraggio di alcuni parametri vitali, al fine di ridurre il rischio d’insorgenza di complicazioni.

In farmacia la telemedicina si può declinare in servizi di telecardiologia come elettrocardiogramma (ECG), Holter cardiaco e Holter pressorio ed estendersi anche alla teledermatologia, per una azione di monitoraggio della cute e di prevenzione del melanoma.

Dall’emergenza Covid-19 al futuro

Tutti temi che sono stati oggetto di alcuni recenti eventi nazionali online tra cui vari organizzati da Motore sanità.

Il Covid ha dimostrato che nuove tecnologie all’avanguardia possono essere uno strumento di monitoraggio strategico per contenere la pandemia e per risollevare il territorio, che ancora fatica ad essere supportato dalle nuove tecnologie. Sono emersi anche gli ostacoli da superare, e unendo le forze, pubblico – privato, tutti gli attori coinvolti – soprattutto tra le associazioni dei pazienti cronici sparse su tutto il territorio – stanno cercando di fare la propria parte per far sì che quanto stiamo imparando da questa terribile emergenza non sia vano.

“L’emergenza sanitaria legata alla pandemia di Covid-19 ha consentito l’applicazione diffusa di soluzioni di telemedicina su tutto il territorio nazionale, favorendo le cure a casa e aiutando le strutture ospedaliere a gestire in maniera più accurata le richieste di ricovero, a partire dal Pronto Soccorso”, ha spiegato Serafino Sorrenti, della Presidenza del Consiglio dei ministri e membro task force Covid-19. “La digitalizzazione del nostro sistema sanitario è sicuramente in ritardo, soprattutto dal punto di vista della connettività dei territori e degli enti locali e della frammentarietà dei risultati”, ha continuato Sorrenti. Sicuramente “bisogna migliorare la gestione del fascicolo sanitario elettronico e l’utilizzo delle piattaforme informatiche dedicate all’eHealth. Ci sono ovviamente delle eccezioni – ha evidenziato – a partire dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Regione Lombardia, che hanno invece accelerato il processo di trasformazione digitale del settore sanitario”.

Fonti

• osservatorionazionalescreening.it/content/rapporto-ripartenza-screening-maggio-2020

• “E-Health: la crescente importanza e urgenza della digitalizzazione nel settore sanitario” all’evento online 5GItaly e il Recovery Fund, Roma – dicembre 2020

• iss.it

• motoresanita.it

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