Restiamo a casa. Io resto a casa. Sono le indicazioni doverose per contrastare l’epidemia, ma questa necessità non deve trasformarsi in isolamento per le tante donne che vivono l’esperienza della violenza domestica. Per queste donne la casa può rappresentare un rifugio sicuro dal contagio da Coronavirus e, contemporaneamente, trasformarsi in un incubo di violenza.
Per non lasciarle sole a contrastare tale rischio, il numero nazionale antiviolenza e antistalking 1522 sia in versione telefonica sia come app continua a rappresentare un salvagente.
I dati del numero e dell’app durante il lockdown da Covid-19 per i mesi di marzo e aprile 2020 rilevano una crescita importante delle telefonate e dei contatti per segnalare episodi di violenza domestica e chiedere aiuto. Nel mese di marzo sono stati infatti 716 i contatti (erano stati 670 nel marzo 2019), mentre dal 1 al 18 aprile 2020 sono saliti a 1037 (397 nello stesso periodo del 2019). Da rilevare, inoltre, la crescita nell’utilizzo della app “1522”: se le segnalazioni via chat a gennaio 2020 sono state solo 37 e a febbraio 50, sono salite a 143 a marzo e a 253 nei primi 18 giorni di aprile.
“Questi numeri sono un segno – spiega la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti – che ci dice l’emersione di un fenomeno purtroppo nascosto, difficile da contrastare proprio nella misura in cui più viene taciuto mentre si consuma nelle mura domestiche. Una delle nostre preoccupazioni ha sempre riguardato, dall’inizio dell’epidemia, le conseguenze che lo stare a casa avrebbe comportato per le categorie più fragili. Il 1522 – contattabile sia chiamando sia tramite app, attivo 24 ore su 24, disponibile in italiano e in altre 4 lingue (inglese, francese, spagnolo e arabo) – è uno strumento fondamentale in questa lotta. Soprattutto l’app è utile in condizioni in cui anche fare una telefonata espone una donna a ulteriori rischi per la propria incolumità.
Vorrei inoltre ricordare l’app YouPol della Polizia di Stato, per la segnalazione di violenza domestiche, anche in anonimato, alle questure. Così come il sostegno della rete delle farmacie che, con l’accordo recentemente raggiunto con il Dipartimento per le Pari Opportunità, si aggiungono come un presidio informativo fondamentale per l’accesso al 1522”.
APP 1522
L’App1522 per smartphone è scaricabile attraverso i sistemi più diffusi di iOS e Android, ripropone alcune sezioni informative del sito www.1522.eu e facilita la comunicazione in chat e l’interazione con le operatrici. L’App1522 ha anche all’interno l’accensione di emergenza di luce e segnali sonori, nonché la possibilità di effettuare una chiamata veloce al 1522.
APP YOUPOL
Con l’app YouPol è possibile segnalare i reati di violenza domestica e trasmettere in tempo reale messaggi agli operatori della Polizia di Stato. Le segnalazioni sono automaticamente georeferenziate, ma è possibile modificare il luogo in cui è avvenuto il reato.
Inoltre, si può chiamare il numero unico di emergenza (112) direttamente dall’app (dove non è ancora attivo risponderà la sala operativa 113 della Questura).
Anche i testimoni diretti o indiretti di un episodio di violenza domestica possono segnalare il fatto all’autorità di polizia inviando un messaggio, magari accompagnato da una foto o da un video.
Come registrarsi a YouPol: inserire nell’app il proprio numero di telefono e il codice di verifica ricevuto, per poi procedere alla compilazione dei dati anagrafici. È possibile inviare una segnalazione a YouPol anche in forma anonima, tuttavia registrandosi con i propri dati è possibile ottenere degli aggiornamenti sull’operato della Polizia di Stato, inviare un sollecito, integrare le informazioni già trasmesse, se incomplete, e visualizzarle in qualsiasi momento.
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