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Disidratazione: non dimentichiamo di bere

Attenzione ai soggetti fragili

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L’acqua è un nutriente essenziale per la vita e costituisce la maggior componente del nostro peso corporeo. Viene utilizzata ed eliminata continuamente per assicurare il normale funzionamento dell’organismo (sudorazione, urina, feci ecc.). Inoltre, si possono verificare delle alterazioni (ad esempio ustioni, diabete, colpo di calore, diarrea ecc.) capaci di causarne maggiori perdite.

L’acqua deve quindi essere reintegrata dall’esterno quotidianamente con il cibo e le bevande per evitare carenze rispetto al fabbisogno dell’organismo. 

La quantità d’acqua da bere varia e dipende dall’età, dalla stagione, dall’attività fisica svolta durante il giorno, dai liquidi assunti durante i pasti e da eventuale presenza di malattie cardiovascolari o patologie renali.

Ogni qual volta l’apporto di liquidi è minore rispetto alle perdite – o per una ridotta assunzione o per un aumento della loro perdita – si verifica uno scompenso del bilancio idrico.  Se la diminuzione dell’acqua corporea totale è uguale o superiore all’1% del peso corporeo si parla di disidratazione. Uno dei segnali di disidratazione è una sensazione di grande stanchezza con effetti anche sull’attività cognitiva.

Anziani e sensazione della sete

La sensazione della sete ci aiuta a “ricordare” la necessità di reintegrare, sebbene a volte questa allerta avvenga con un tempo ritardato rispetto all’esigenza. Si rischia così di non rimpiazzare adeguatamente e tempestivamente le perdite di acqua che sono già tali da provocare i primi effetti negativi. Un rischio da evitare è perciò quello di bere solo quando ne avvertiamo strettamente il bisogno. Come esposto nella conferenza Hydration and Health Promotion del 2006, organizzata dall’International Life Sciences institute of North America: ”la maggior parte delle persone sane possono corrispondere adeguatamente ai propri fabbisogni quotidiani di acqua basandosi unicamente sulla sensazione di sete, anche se ciò non è valido per gli atleti, per chi è esposto a temperature elevate, per i malati, gli anziani e i bambini”.

L’anziano, infatti, è particolarmente vulnerabile, e la disidratazione in questa fascia di età è associata a una compromissione generale dello stato di salute. Nelle persone anziane il senso di sete diminuisce, l’acqua corporea totale è bassa (anche a causa della perdita di massa muscolare), vi è una diminuzione della funzionalità renale. Inoltre, farmaci e patologie, tra cui la demenza, possono aggravare le condizioni complessive. Tale quadro evidenzia quanto sia fondamentale sostenere e incoraggiare questa fascia di popolazione a bere per reidratarsi. Operativamente, può dimostrarsi utile registrare l’assunzione di bevande nell’arco delle 24 ore – sia direttamente da parte della persona anziana oppure con l’ausilio del caregiver – in modo da avere l’effettiva evidenza delle quantità assunte.

Ondate di calore e Covid-19

Alcuni recenti casi studio (NIHR – A dynamic review of the evidence around ongoing Covid-19 e NICE – Covid-19 rapid guideline: managing the long-term effects of Covid-19) suggeriscono una minore tolleranza al caldo delle persone che hanno sviluppato una sindrome post Covid-19 (long-term Covid-19), caratterizzata, anche a distanza di mesi dall’infezione, da sintomi quali difficoltà di respiro e tosse, o altri disturbi come palpitazioni, debolezza, febbre, disturbi del sonno, vertigini, delirium (nelle persone anziane), difficoltà di concentrazione, disturbi gastrointestinali, ansia e depressione.

Ricordando che l’acqua è essenziale nel processo di termoregolazione, il ministero della Salute, come già nel 2020, ribadisce che è importante, nell’attuale contesto post-pandemico, intensificare la sorveglianza sociosanitaria, soprattutto nei riguardi dei sottogruppi a maggior rischio, per prevenire eventuali peggioramenti delle condizioni di salute. Dal portale del Ministero è possibile scaricare vari opuscoli, rivolti alla popolazione generale e agli operatori del settore (medici, personale delle strutture per gli anziani, personale che assiste gli anziani), su come gestire particolari situazioni in caso di caldo intenso, con consigli su viaggi, bambini, animali, anziani e persone fragili.

Inoltre, come ogni anno, il Ministero pubblica sul portale, dal lunedì al venerdì, fino a metà settembre i bollettini sulle ondate di calore in Italia.

 

fonti

• Centro di ricerca Alimenti e nutrizione (Crea), Linee guida per una sana alimentazione, 2017

• Andrea Poli, Francesco Visioli, Idratazione e salute, Rivista della Società italiana di medicina generale, 2009

• Direzione generale sanità e Centro nazionale prevenzione e controllo malattie, Linee guida per preparare piani di sorveglianza e risposta verso gli effetti sulla salute di ondate di calore anomalo, 2006

• www.salute.gov.it

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