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Nuove terapie per l’asma non controllato

La rivoluzione dei farmaci biologici

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Si è svolta l’ottava edizione di Asma zero week, l’evento nazionale di consulenze specialistiche gratuite per pazienti con asma non controllato che Federasma e allergie promuove, con il patrocinio della Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (Siaaic) e della Società italiana di pneumologia (Sip/Irs). Oltre a rappresentare un’occasione per aumentare la consapevolezza sulla malattia promuove pure una corretta informazione in merito alle nuove opzioni terapeutiche.

Quest’anno ricorre il trentennale della fondazione di Federasma e allergie (federasmallergie.it) e oggi lo scenario della cura per i pazienti con asma è profondamente mutato: la disponibilità di nuovi trattamenti che permettono di modificare in modo sostanziale la gestione della patologia migliorando la qualità della vita – e così anche di ridefinire gli obiettivi terapeutici – rappresenta uno dei messaggi principali che Asma zero week 2024 desidera condividere con i pazienti, i loro familiari e il pubblico in generale.

Dai corticosteroidi ai farmaci biologici

“L’asma grave è una forma di asma che rimane non controllato nonostante il trattamento inalatorio ottimizzato con alto dosaggio di corticosteroidi e β2-agonisti a lunga durata d’azione (Ics-Laba).

L’uso prolungato o frequente di corticosteroidi può portare a potenziali effetti collaterali significativi, come il rischio di sviluppare il diabete mellito, l’ipertensione o l’osteoporosi” spiega Paola Rogliani, professore ordinario di malattie dell’apparato respiratorio, Università di Roma Tor Vergata, direttore Uoc Malattie apparato respiratorio, Fondazione policlinico Tor Vergata e presidente Sip (Società italiana di pneumologia). “Negli ultimi anni sono stati sviluppati i farmaci biologici, noti anche come anticorpi monoclonali, che rappresentano una svolta significativa nel trattamento dell’asma grave, consentendo di ridurre la frequenza delle esacerbazioni, le visite al pronto soccorso e l’uso di corticosteroidi orali (Ocs). Recentemente, anche in Italia è stato approvato un nuovo anticorpo monoclonale per l’asma grave con un meccanismo d’azione che permette per la prima volta di agire già all’inizio della cascata infiammatoria, riducendo le riacutizzazioni di asma con un profilo di sicurezza favorevole. Questo farmaco agisce su target di origine epiteliale, come la linfopoietina timica stromale (Tslp), offrendo il vantaggio di ampliare le opzioni terapeutiche disponibili per i diversi fenotipi di pazienti asmatici. Ciò permette di estendere le possibilità di trattamento per i pazienti affetti da asma grave non controllato, rendendoli idonei a una terapia biologica specifica”.

Obiettivo sfidante: la “remissione”

“Come già accaduto per altre malattie croniche, anche nell’asma si sta delineando con interesse crescente il concetto di ‘remissione’ come obiettivo terapeutico sfidante ma raggiungibile” spiega Giorgio Walter Canonica, professore di medicina respiratoria – Humanitas university, senior consultant centro Medicina personalizzata: asma e allergologia – Humanitas research hospital di Rozzano, International advocate Gina (Global initiative for asthma). “La remissione è definita come assenza prolungata di sintomi e di riacutizzazioni, stabilizzazione della funzione polmonare e nessun bisogno di corticosteroidi sistemici per il trattamento della malattia.

Tra gli altri, uno studio condotto in circa 600 pazienti con asma grave di tipo eosinofilico ha evidenziato come il trattamento con un farmaco biologico consentisse di eliminare l’uso di Ocs nel 62,9% dei casi, con il 75% dei pazienti senza riacutizzazioni durante il periodo di riduzione degli Ocs; nella fase di mantenimento dello studio, in cui i pazienti hanno proseguito per circa 6 mesi la terapia con il biologico, senza Ocs o con la dose minima raggiunta in precedenza, sono stati osservati miglioramenti importanti della qualità di vita e in quasi un terzo dei casi anche un recupero della funzione surrenalica laddove il cortisone avesse modificato le sue funzioni normali”.

 

Si stima che in Italia soffrano di asma grave circa 300.000 persone, tra adulti, adolescenti e bambini. Spesso è sotto diagnosticata a causa di un approccio non corretto e tardivo che ne comporta un peggioramento insieme a un uso improprio di farmaci.

La forma più grave di asma colpisce fino al 10% dei pazienti asmatici, assorbendo circa il 50-60% delle risorse dedicate alla patologia nel suo complesso, e ha un rilevante impatto sul benessere fisico e psicologico, sul percorso scolastico ed educativo, sul lavoro e sulla vita familiare e sociale delle persone che ne soffrono.

 

a cura di FederAsma e Allergie
Federazione italiana pazienti Odv

 

 

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