Camminare con le ciaspole è semplice. Un concetto che i nostri antenati hanno applicato alcuni millenni orsono per inventare le racchette da neve. Un oggetto per muoversi sulla neve che abbina la semplicità all’efficienza. Secondo alcuni studiosi, l’origine risale alle popolazioni asiatiche, altri li rimandano alla storia nordamericana, in particolare quella del Canada orientale. Tutto questo è marginale. Il vero motivo è stata la necessità di sopravvivere e andare alla ricerca di cibo in zone impervie ed innevate. La necessità aguzza l’ingegno e gli uomini del tempo hanno tratto ispirazione dalle zampe degli animali. Il primo prototipo era rotondo e costruito con legno verde di pino e materiali naturali e vegetali intrecciati per appoggiare il piede e semplici stringhe costituite da pelle e fibre. Dalla forma primitiva di racchette di legno simili a quelle da tennis si è passati a materiali plastici, in alluminio e con fibbie di nylon. Anche la forma è cambiata. Dalle ciaspole a fagiolo costituite da materiali poveri e ormai superate, si è passati alle canadesi molto più grandi che arrivano al metro di lunghezza, fino a quelle moderne. Le racchette da neve sono come le scarpe, vanno acquistate in funzione del proprio peso e a seconda dei percorsi che si vogliono intraprendere.
Scegliere l’abbigliamento e l’attrezzatura
L’abbigliamento per ciaspolare è fondamentale per stare comodi. Si consiglia di vestirsi a strati (la famosa cipolla), pensando a uno base, scelto secondo la previsione della temperatura e del livello di attività con la parte superiore dotata di cerniera, che consenta di prendere un po’ d’aria fresca mentre ci si riscalda e per trattenere il calore durante le soste di riposo. Il livello intermedio in softshell, che risultano buoni strati intermedi isolanti perché trattengono il calore quando bagnati, permettono di muoversi liberamente e traspirano, anche i pile di poliestere possono funzionare. Per lo strato esterno è preferibile una giacca hardshell e pantaloni impermeabili e traspiranti per rimanere asciutti e respingere il vento. Nel dettaglio, gli indumenti ideali da indossare sono:
- per l’intimo una maglietta termica a maniche lunghe, che permette di trattenere il calore corporeo e fa traspirare la pelle;
- due pile, uno pesante e uno di spessore medio;
- una giacca impermeabile antivento leggera e pratica perché occupa un piccolo spazio;
- pantaloni lunghi: sono adatti quelli da sci o i classici estivi ma con una calzamaglia sotto; calze da trekking realizzate in materiali adatti garantiscono il calore senza far sudare. È sempre meglio portane un paio in più nel caso in cui quelle che si indossano si bagnino.
A corredo dell’abbigliamento berretto e guanti, caldi e idrorepellenti. Un berretto, una fascia o un passamontagna in lana o sintetico trattengono il calore durante i giorni freddi e burrascosi, mentre un cappello a tesa larga o un berretto con visiera possono proteggere gli occhi nelle giornate di sole. I guanti impermeabili/traspiranti si possono combinare con guanti in lana o guanti in pile leggero. In condizioni più miti, le fodere dei guanti possono davvero fare la differenza, meglio portarsi una coppia di guanti impermeabili di riserva per ogni evenienza.
Gli scarponi alti sono indispensabili, perché proteggono la caviglia e possibilmente con la fodera in goretex e materiali simili. La buona notizia è che le ciaspole si adattano praticamente a qualsiasi tipo di scarponcino o scarpa. Le ghette sono indispensabili, perché evitano che la neve entri nello scarpone, quando ci si affonda con il piede. Si agganciano alla punta dello scarpone e sono trattenute da una fascetta sottoscarpa regolabile in materiale tecnico, salgono e proteggono la gamba fino sotto il ginocchio. A completamento non potranno mancare gli occhiali da sole e la protezione solare, per proteggersi dai raggi Uv, che sono più intensi se riflessi dalla neve e possono causare scottature e cecità da neve.
Parliamo della tecnica
Per migliorare l’equilibrio, il ritmo e la progressione dell’andatura servono dei bastoncini telescopici; sono del tutto simili a quelli usati nel nordic walking: impugnatura con lacciolo, il tubo e la punta terminale. Tralasciando i modelli e come vanno scelte le racchette da neve o ciaspole (ci vorrebbe una pagina), parliamo della tecnica.
Camminare con le ciaspole, come anticipato, è molto semplice, anche se per le prime volte il camminare con le gambe leggermente più larghe in qualcuno potrebbe creare qualche piccolo problema. Niente di grave, ci si abitua molto in fretta! In pianura la racchetta si deve tenere sbloccata (a tallone libero) in modo da consentire un movimento sciolto e naturale. Le gambe vanno tenute leggermente divaricate per evitare di sbattere e impigliare le racchette fra di loro. Non si deve sollevare parecchio la racchetta nel compiere i passi, ma quasi farla scivolare sulla neve. Questa operazione permette inoltre un minor dispendio di energia. Quando le racchette da neve causa assenza di neve o altro vanno tolte, si devono generalmente legare allo zaino in modo sicuro. Meglio non portarle in mano, dato che le mani sono già impegnate con i bastoncini.
Tra silenzio e natura con accortezza
Fare trekking con le ciaspole è un ottimo esercizio invernale: consente di godere la solitudine in aree poco frequentate, è una grande attività sociale adatta a tutti, è economica e richiede solo alcune tecniche di base. Ma come tutte le attività in montagna richiede prudenza e alcune accortezze. Per iniziare a ciaspolare è preferibile farlo su sentieri brevi e conosciuti, senza percorrere piste di sci da fondo, è preferibile camminare sul bordo esterno del sentiero.
È meglio informarsi in anticipo sui sentieri e seguire le indicazioni in loco – evitando di ciaspolare da soli -, rendere sempre nota la destinazione a una persona responsabile e far sapere quando si torna. Si devono tenere gli occhi aperti e anche le orecchie per ascoltare eventuali veicoli motorizzati, come motoslitte. È anche fondamentale utilizzare l’attrezzatura appropriata compreso abbigliamento, cibo e acqua. I pericoli legati alle camminate sono eventuali cadute, il cambiamento del tempo e la minaccia di valanghe, quindi, sicurezza e prudenza non sono mai troppi!
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