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Donne, salute e sanità

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Tre date che mostrano come il rapporto tra le donne e la salute apre a molti scenari su cui sviluppare confronti e ipotizzare azioni migliorative: la salute della donna dal punto di vista della donna, la donna riferimento nella prevenzione e nella cura della famiglia, la donna protagonista nell’assistenza e anche nella ricerca clinica, nella professione, nella formazione, nel management, nelle strategie.

Anche nella sanità, come in altre professioni e settori della società, a una presenza sempre maggiore di donne non corrisponde però un’analoga rappresentanza del genere femminile nelle posizioni di vertice. In Italia, la presenza femminile è pari a circa il 68% degli occupati nel settore (Conto Annuale MEF, 2020) e ha mostrato una crescita continua a partire dal 2010.

Se parliamo di leadership?

Un solo dato per tutti: nel nostro Paese le donne nel Servizio sanitario nazionale rappresentano il 63,8% del personale dipendente e sono quasi il doppio degli uomini, ma solo il 16,7% è direttore generale.

La situazione non è migliore osservando la retribuzione ove emerge il cosiddetto “gender pay gap”. Le donne in sanità sono più degli uomini, ma guadagnano meno. Il 48% dei medici è donna, tra il personale infermieristico le donne fanno la parte del leone: ben il 78% .

Emerge la fotografia di un modello culturale ancora difficile da superare come le disuguaglianze che ne conseguono; prima fra tutte la disuguaglianza di salute.

Molti studi dimostrano che ancora oggi le donne sono penalizzate nella tutela della loro salute, nonostante sia ormai nota da diversi anni l’influenza che le differenze di genere esercitano sullo stato psico-fisico, sull’insorgenza e sullo sviluppo delle malattie e sulla risposta alle terapie farmacologiche. Un nuovo esempio è fornito da un recente studio sulla modulazione per età e sesso per il dosaggio del farmaco radioattivo nella Pet, svolto dal dipartimento di Medicina nucleare dell’Ospedale del Mare di Napoli.

È, inoltre, noto da tempo che, tra i fattori che influenzano la salute, sono da annoverare non solo le caratteristiche genetiche e biologiche, ma anche i cosiddetti determinanti di salute che comprendono condizioni ambientali, socioeconomiche e culturali, tra cui il livello di istruzione, il reddito, la disponibilità di una rete familiare e sociale.

All’impatto delle diseguaglianze di genere sulla salute e nella ricerca scientifica sarà dedicato il Congresso nazionale 2023 di Fondazione Onda (l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere) che si svolgerà a settembre.

Nel frattempo, non perdiamo mai di vista la rilevanza di lavorare insieme, donne e uomini, per annullare le diseguaglianze e salutiamo con un sorriso di gratitudine le farmaciste, le mediche, le infermiere e le ricercatrici che incontriamo nella vita quotidiana e che fanno la differenza in sanità.

 

Fonti dati

protagoniste.it

donneleaderinsanita.com

ondaosservatorio.it

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