Gigi Ghirotti: la persona, il giornalista
Gigi Ghirotti nacque a Vicenza il 10 dicembre 1920. Durante la Seconda guerra mondiale lasciò gli studi in Lettere e si arruolò negli Alpini, successivamente si aggregò ai Partigiani. Nel dopoguerra, iniziò l’attività giornalistica per “Il Giornale di Vicenza”, “La Stampa” e “L’Europeo”.
Nel 1972 gli fu diagnosticato un linfoma di Hodgkin. Lui sapeva della gravità della malattia e anziché abbattersi e chiudersi in sé stesso rinunciando alla vita, decise di impegnarsi e lottare fino in fondo. Era giornalista e ritenne che il modo migliore di affrontare questo periodo difficile della sua vita fosse quello di continuare a fare il proprio lavoro. Nella trasmissione televisiva Rai “Orizzonti della Scienza e della Tecnica”, disse: “Ho un cancro e lo so, parliamone insieme”.
Da bravo cronista fece quindi conoscere agli italiani, attraverso i giornali e la televisione, ciò che accade a chi, suo malgrado, si ammala ed è costretto a farsi curare negli ospedali. Ghirotti ha aperto all’Italia di quegli anni una finestra sul mondo del malato e della malattia e ha indicato tante questioni e problemi da conoscere, affrontare e risolvere. Ha indicato i numerosi ostacoli al sollievo dalla sofferenza; un sollievo che per essere vissuto, non ha solo bisogno della liberazione dal dolore fisico o da altri sintomi, ma anche di rispetto della persona malata, della vicinanza di persone care, di medici e infermieri che sanno relazionarsi con attenzione e cura, di speranza. Raccontò la sua esperienza nel libro “Lungo viaggio nel tunnel della malattia” e in alcuni articoli pubblicati su “La Stampa”.
Lottò per due anni attraverso una lunga trafila di ricoveri e morì nel 1974 all’età di 53 anni.
Ancora oggi, i pensieri e gli scritti di Ghirotti possono aiutarci a capire cosa vuole realmente la persona malata e come vive nella sua condizione di fragilità.
“Quello che importa, sia durante la vita, sia di fronte alla morte, è non sentirsi abbandonati e soli.”
Nasce l’Associazione genovese
In quegli anni a Genova il professor Franco Henriquet, anestesista e rianimatore presso l’Ospedale S. Martino, ottenne l’istituzione di un servizio di terapia del dolore oncologico.
Questo servizio fu l’antesignano della nascita dell’Associazione Gigi Ghirotti e segnò il passaggio dall’assistenza dei malati di tumore all’interno dell’ospedale, all’assistenza domiciliare sul territorio genovese.
È stata la testimonianza di Gigi Ghirotti che ha ispirato il professor Henriquet nella scelta del nome dell’Associazione che stava creando. La mission sono la terapia del dolore e le cure palliative a domicilio e in hospice. Dalla sua nascita ad oggi opera gratuitamente, si avvale di volontari e figure sanitarie quali: medici, infermieri, operatori sociosanitari, fisioterapisti, psicologi.
Alcune tappe significative sono state:
- nel 1994 ha iniziato attività di assistenza domiciliare ai pazienti Aids;
- nel 2002 ha ampliato l’attività di assistenza nel primo “hospice” in Liguria, un immobile concesso da Asl 3 “Genovese”;
- nel 2010 ha aperto il secondo hospice, in un immobile ristrutturato grazie alla Fondazione Carige e Regione Liguria, dedicando 5 posti letto dei 18 ai pazienti SLA.
Volendo dare una rappresentazione numerica: nel 2019 sono stati assistiti a domicilio circa 2.200 pazienti e 600 nei due Hospice di Albaro e Bolzaneto.

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