LA RIVISTA DELLE FARMACIE COMUNALI DELLA TUA CITTÀ

Slè nota us farà e dè

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Siamo rimasti tutti molto colpiti dal dramma che ha vissuto la Romagna il maggio scorso, le cui conseguenze dureranno purtroppo a lungo.

Le persone che non hanno trovato scampo dalle acque, le case annegate fino ai primi piani, le strade trasformate in fiumi e le campagne in laghi, le fabbriche silenziose. Alberi, automobili e ricordi di ogni tipo a galleggiare vuoti di ogni vita alla deriva… sono immagini che non dimenticheremo.

Fin dalle prime ore ci siamo interrogati anche noi in Afm – come cittadini, farmacisti e azienda pubblica – su come potessimo essere di aiuto.

Innanzitutto, abbiamo contattato le aziende farmaceutiche di quei territori per esprimere vicinanza e offrire la nostra disponibilità a inviare farmacisti in caso di necessità, ad esempio per garantire il ripristino del servizio di distribuzione dei farmaci.

Contemporaneamente, come dipendenti, abbiamo deciso di devolvere ore lavoro per sostenere progetti di ricostruzione e ripresa; in pochi giorni sono state raccolte 200 ore/lavoro.

La direzione aziendale ha messo a disposizione una cifra di pari valore a quella raccolta dai dipendenti. Assieme si è deciso di destinare queste risorse alla Biblioteca Manfrediana di Faenza, in particolare alla sezione ragazzi, gravemente danneggiata dalla furia delle acque e divenuta suo malgrado uno dei simboli dell’alluvione. Immaginando quanto la disponibilità di libri e spazi dedicati, possa essere indispensabile ai bambini per superare il trauma e riprendere le attività ludico culturali proprie della loro età; e quanto, tutto questo, abbia a che fare con il loro benessere psico-fisico.

Afm ha anche immediatamente predisposto l’invio di alimenti per celiaci attraverso Aic (Associazione italiana celiachia) dell’Emilia-Romagna per garantire – alle persone alluvionate e ai volontari che là prestano servizio – gli alimenti necessari e non facilmente reperibili in tali circostanze.

Così come ha inviato prodotti di prima necessità al gruppo della Croce rossa di Ferrara, impegnato nella gestione di un campo sfollati organizzato ad Argenta.

Nel vocabolario italiano troviamo due parole bellissime, dalla forte assonanza fonetica e dalla rima perfetta: solidarietà e reciprocità.

La solidarietà che 11 anni fa, in occasione del terremoto, noi abbiamo da subito avvertito come balsamo per le ferite del corpo e dell’anima, non poteva che essere restituita, riversata a chi oggi è nel bisogno.

Questo istinto solidale dev’essere qualcosa che come italiani, fortunatamente, ci appartiene e ci accomuna; se è vero che anche in questa occasione ognuno si è interrogato, chiedendosi quale sostegno potesse offrire.

E tantissimi giovani, che con la forza dei loro muscoli e della speranza nel futuro, hanno dato corpo al famoso detto romagnolo che oggi crediamo essere più di un auspicio. 

Sarà una certezza, se tutti decideremo di crederci insieme

Burdèl, arcurdìv: slè nota us farà e dè.

Ragazzi, ricordatevi: se è notte si farà giorno.

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