LA RIVISTA DELLE FARMACIE COMUNALI DELLA TUA CITTÀ

Il valore inestimabile del terzo settore

Editoriale

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Potevano bastare più di due anni di pandemia, che già da sola ha sconvolto i fragili equilibri economici di tante famiglie.

Poi ci si è messa l’assurda guerra – come tutte le guerre d’altronde – in Ucraina; con il suo carico di sofferenze per un popolo intero, costretto alla sanguinosa resistenza o alla fuga disperata; ma anche pesantissimi riflessi sulle forniture energetiche e costi relativi per il mondo intero, Europa in particolare.

Infine, una siccità mai vista che, ce ne fosse stato bisogno, ha squarciato il velo di indifferenza e ipocrisia che ancora nasconde l’evidenza dei cambiamenti climatici. Con l’effetto di ridurre drasticamente le produzioni agricole e far lievitare i prezzi sugli scaffali.

Tutti questi fattori, intrecciandosi e amplificandosi a vicenda, hanno alzato la soglia di sofferenza delle famiglie italiane. Ben più del 10% delle quali, ormai, vive in stato di povertà e ha grosse difficoltà ad arrivare a fine mese, vedendosi costretta ogni volta a rinunce e indebitamenti ulteriori per cercare di rimanere a galla.

Ovviamente la crisi non colpisce in modo uniforme e democratico, ma va ad affondare sempre più il coltello nella vita delle persone già fragili. Quelle che non hanno un lavoro o lo hanno discontinuo e privo di garanzie, le famiglie numerose, con anziani e disabili al loro interno che necessitano di cure e attenzioni particolari spesso costose, chi non può contare su una rete di protezione adeguata come separati, stranieri, persone sole…

Chi poteva prima contare su uno stipendio minimo e sufficiente, oggi, deve fare i conti con un’inflazione a due cifre che erode ogni giorno di più il suo potere d’acquisto. Anche i rinnovi contrattuali e gli eventuali ritocchi salariali mai riescono a coprire l’incremento del costo della vita e garantire riparo.

In questo quadro tanto complesso e disomogeneo, risulta sempre più urgente e inderogabile una programmazione politica che tenga conto del contesto e vada incontro alle fragilità, mettendole al primo posto nelle agende. Nell’ottica di un’attenzione che va garantita, certamente per motivi di equità e giustizia, ma anche per spegnere tensioni sociali, poi difficili da governare.

Un ruolo centrale, in questo senso, ce l’hanno le amministrazioni locali e la loro articolazione di servizi sociali. Presidi e sentinelle dei disagi del territorio che, pur tra mille difficoltà operative e di bilancio, devono provare a garantire la sostenibilità delle famiglie.

Ma altrettanto importante è il ruolo del volontariato, di tutte quelle associazioni che costituiscono il cosiddetto Terzo settore, a cui sempre più persone sono costrette a rivolgersi per trovare conforto.

Ferrara è, per fortuna, una città molto ricca da questo punto di vista: può contare su persone straordinarie, che operano instancabilmente affinché nessuno rimanga indietro o da solo.

Tra mille difficoltà, contando su un patrimonio storico e valoriale a cui continuamente attingono.

Per questo vanno sostenute e gratificate, partecipando idealmente al loro lavoro.

Afm farmacie comunali di Ferrara, per quello che può, lo ha sempre fatto e continuerà a farlo.

Anche raccontando, attraverso le pagine di questa rivista, la loro quotidianità e il patrimonio insostituibile che rappresentano per la città.

Non c’è ambito della vita che rimanga scoperto dal loro intervento: dalla salute, allo sport, dalla cura delle disabilità ai problemi legati all’età, dalle sofferenze economiche a quelle dell’anima, dalla cultura alla cura dell’ambiente.

Il volontariato c’è sempre; senza sostituirsi agli enti statali e locali preposti, ma affiancandoli là dove il loro lavoro non basta. Divenendo, al tempo stesso, uno stimolo ad operare sempre più e sempre meglio.

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