Smaltimento dei farmaci scaduti: cosa c’è da sapere?
Il corretto smaltimento dei farmaci scaduti è una questione di elevata importanza sia in termini di salute pubblica che salvaguardia ambientale, in particolare in Italia, dove – dati alla mano – l’uso di medicinali da banco è più diffuso rispetto ad altri Paesi. Questa tendenza provoca un maggior accumulo di farmaci non utilizzati che vanno a scadenza. Lo smaltimento di questi è però regolamentata nel nostro Paese da norme e procedure ben precise.
Le norme di riferimento per lo smaltimento dei farmaci scaduti
A livello nazionale la gestione dei rifiuti sanitari è regolamentata da tre norme: il Decreto Legislativo 152/2006, il DPR 254/2003 e il Decreto Legislativo n. 219 del 24 aprile 2006.
In buona sostanza, queste stabiliscono che i farmaci scaduti devono essere smaltiti come rifiuti speciali pericolosi e quindi consegnati nelle farmacie, nei punti di raccolta dedicati o presso i centri di raccolta comunale per i rifiuti speciali. Il corretto smaltimento dei farmaci scaduti non solo riduce il rischio di contaminazione ambientale, ma garantisce anche una corretta gestione dei rifiuti.
La circolare del 2006 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha, inoltre, stabilito ulteriori regole per il corretto smaltimento dei farmaci scaduti e dei loro imballaggi, prevedendo l’obbligo per le farmacie di aderire ad un sistema di raccolta dei farmaci scaduti e di avviare i rifiuti a smaltimento attraverso soggetti autorizzati.
La responsabilità degli enti produttori
Secondo la normativa italiana, sono gli enti produttori di farmaci ad avere la responsabilità principale di organizzare e finanziare la raccolta e lo smaltimento dei medicinali non utilizzati o scaduti attraverso il sistema di raccolta differenziata. A tale scopo è nato il Consorzio Nazionale per la raccolta, il recupero e lo smaltimento dei medicinali di uso umano (CONAI Farmaci).
I punti di raccolta
I cittadini sono incentivati a portare i farmaci scaduti o inutilizzati nelle apposite “isole ecologiche” presenti sul territorio o direttamente nelle farmacie che, per legge, sono obbligate a fornire appositi contenitori per la raccolta di questi rifiuti.
Procedura di smaltimento
Una volta raccolti, i farmaci vengono avviati a specifici impianti dove vengono trattati e smaltiti in maniera sicura e controllata, spesso attraverso incenerimento, per evitare qualsiasi rischio di contaminazione. È importante sottolineare che in nessun caso i farmaci scaduti o inutilizzati vanno conferiti tra i rifiuti urbani, né scaricati nei lavandini o nei water, per prevenire la contaminazione delle acque e del suolo.
I farmaci che acquistiamo sono sempre necessari?
Secondo il rapporto OSMED 2021 riportato dall’Agenzia Italiana del Farmaco, nel 2020 abbiamo consumato oltre 2 miliardi di confezioni di medicinali, per un valore totale di 23,3 miliardi di euro. Il 55% delle confezioni sono state prescritte dal medico, mentre il restante 45% sono state acquistate in assenza di prescrizione.
Nel confronto internazionale il rapporto indica una bassa incidenza della spesa per i farmaci equivalenti rispetto agli altri Paesi europei, malgrado l’Italia sia al 2° posto nell’incidenza in termini di spesa e addirittura in 1° posizione per quanto riguarda il consumo di farmaci biosimilari.
Alla luce di questi dati c’è da chiedersi se i farmaci che acquistiamo, soprattutto quelli senza prescrizione, siano sempre così necessari o si possa in qualche modo limitarne il consumo.
È importante rispettare la data di scadenza dei farmaci
La data di scadenza indicata sui medicinali è il risultato di una valutazione scientifica che tiene conto degli studi di stabilità condotti sui farmaci. Come indica l’Agenzia Italiana del Farmaco, i metodi utilizzati per svolgere i relativi test sono standardizzati e regolati da protocolli riportati nelle linee guida internazionali ICH.
È bene precisare che la data riportata sulla confezione si riferisce ad un farmaco mantenuto all’interno del suo contenitore in modo integro, in luoghi freschi e asciutti; rispetto a questa indicazione può essere utile sapere che la maggior parte dei farmaci si conserva ad una temperatura massima di 25 gradi.
Ma perché è così importante rispettare la data definita sulla confezione del prodotto? Col passare del tempo può verificarsi una degradazione del principio attivo o degli eccipienti contenuti nel farmaco che oltre a sminuire o alterare l’efficacia terapeutica, in alcuni casi può comportare dei rischi per la salute del paziente. Per cui i farmaci scaduti non vanno mai assunti ma conferiti nelle modalità che abbiamo qui descritto per consentire un loro corretto smaltimento.
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