La prevenzione dalle zecche è un argomento di fondamentale importanza per la salute pubblica, vista la capacità di questi parassiti di veicolare svariate patologie. Le zecche sono ectoparassiti che si nutrono del sangue di uccelli, rettili e mammiferi, incluso l’essere umano.
Come ribadito dall’Istituto Superiore di Sanità, la prevenzione attiva e un’informazione corretta sono le strategie migliori per ridurre il rischio di malattie trasmesse dalle zecche. La conoscenza dei comportamenti delle zecche e dei rischi associati ai loro morsi è quindi essenziale per evitare il contatto.
La diffusione delle zecche in Italia
Le zecche appartengono alla famiglia degli aracnidi e sono insetti parassitari di dimensioni ridotte, da pochi millimetri a massimo un centimetro. Esistono circa 900 specie diverse diffuse in tutto il mondo. In Italia ne sono presenti circa una trentina, ma quelle più diffuse sono principalmente due:
- la zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus), presente in aree urbane e periurbane come parchi e giardini, attiva anche in periodi di siccità e con climi caldi e asciutti;
- la zecca dei boschi (Ixodes ricinus) che prospera in presenza di un clima fresco e umido, infatti si trova prevalentemente nel sottobosco e nei prati ma si può trovare anche in aree verdi urbane.
Le zecche tendono a posizionarsi su erba alta e arbusti, in attesa di un potenziale ospite da cui nutrirsi, che sia un animale selvatico, un uccello o un essere umano. Una volta attaccate, le zecche si nutrono del sangue dell’ospite ed è durante questo frangente che possono trasmettere agenti patogeni, come batteri, virus e parassiti.
Le malattie trasmesse dalle zecche all’uomo
Le punture delle zecche non sono pericolose di per sé ma possono essere veicolo di malattie perché in grado di trasmettere all’uomo agenti patogeni che possono generare patologie, quali:
- la malattia di Lyme o borreliosi: attualmente la patologia più diffusa e rilevante trasmessa da questi parassiti. Si tratta di un’infezione batterica che colpisce la pelle, le articolazioni, il sistema nervoso e anche gli organi interni, con sintomi gravi e che può trasformarsi in malattia cronica;
- la meningoencefalite da zecche: detta anche TBE (Tick-Borne Encephalitis), è una malattia virale del sistema nervoso centrale simile al virus responsabile della febbre gialla;
- la rickettsiosi: appartiene al gruppo delle febbri esantematiche che vengono trasmesse da batteri;
- la febbre ricorrente da zecche: una malattia febbrile recidiva che può essere abbinata a cefalea, mialgia (ossia dolore muscolare) e vomito;
- la tularemia: una malattia batterica che si manifesta con la presenza di un’ulcera nella zona del morso della zecca;
- l’ehrlichiosi: si presenta con febbre e sintomi influenzali.
È bene comunque tenere a mente che non tutte le zecche sono veicolo di queste malattie, ma solo gli esemplari infetti.
Prevenzione dalle punture delle zecche: tutti gli accorgimenti
Essendo parassiti, le zecche sono alla costante ricerca di un corpo a cui attaccarsi, cosa che avviene perlopiù in primavera ed estate perché è il periodo in cui si svegliano dal letargo invernale e sono in cerca di nutrimento.
Per questo motivo se si intende fare un’escursione in montagna, in campagna, nei boschi o più in generale una passeggiata nel verde è necessario mettere in atto alcune semplici precauzioni per ridurre al minimo il contatto con questi parassiti:
- informarsi preventivamente se il percorso che si intende fare rientra tra le aree a rischio;
- indossare abiti chiari in modo da individuare più facilmente i parassiti;
- coprire le estremità degli arti, soprattutto delle gambe, indossando scarpe chiuse e pantaloni lunghi infilati dentro i calzini. Sono consigliate anche le maniche lunghe;
- indossare un cappello;
- camminare al centro del sentiero evitando di inoltrarsi nel bosco, a contatto diretto con la vegetazione o con l’erba alta;
- usare repellenti specifici, disponibili in varie forme come spray o creme, è un’ulteriore misura di protezione;
- al termine dell’escursione o della passeggiata ispezionare bene la pelle, sia visivamente che tastando con le mani, soprattutto le zone critiche (collo, testa, ascelle, retro delle ginocchia, inguine, ombelico, gambe e fianchi);
- controllare e scuotere gli indumenti prima di portarli all’interno degli ambienti domestici;
Se individuate una zecca sulla pelle sarà necessario rimuoverla al più presto perché più a lungo rimane a contatto con il corpo e più aumenta la possibilità di contrarre infezioni.
Per la rimozione è importante utilizzare una pinzetta a punte sottili cercando di non schiacciare il parassita, per evitare la fuoriuscita di fluidi potenzialmente infetti.
In seguito, sarà necessario disinfettare la zona del morso e informare il medico curante se nell’area della puntura si crea un alone rossastro o se si manifestano sintomi come febbre, mal di testa, debolezza o dolore alle articolazioni nelle ore e nei giorni successivi.
Non dimentichiamo che dopo una passeggiata in natura anche i nostri amici a quattro zampe sono da tenere sotto controllo. È buona abitudine ispezionare periodicamente il manto e la pelle dei nostri cani e spazzolarli con appositi strumenti antipulci per evitare l’insorgere di problematiche veterinarie e prevenire un possibile contagio per l’uomo.
Fonti:
https://www.salute.gov.it/portale/p5_1_2.jsp?id=289&lingua=italiano
https://www.epicentro.iss.it/zecche/
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