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Come rinforzare le difese immunitarie in gravidanza

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La sindrome influenzale in gravidanza mette a dura prova l’organismo perché lo sottopone a uno stress che può condurre a spiacevoli conseguenze, sia per la futura mamma che per il suo bambino. È quindi indispensabile capire come rinforzare le difese immunitarie in gravidanza, per assicurare ad entrambi di trascorrere il periodo di gestazione in tranquillità e sicurezza.

 

L’evoluzione delle difese immunitarie in gravidanza

Il sistema immunitario è uno dei reparti più rilevanti del nostro organismo perché ha il compito di difenderci da agenti patogeni, virus e batteri. 

Nel caso di una gravidanza, esso diviene ancora più importante perché non si limita a proteggere il corpo della donna ma anche quello del bambino che porta in grembo.

Per tale motivo le difese immunitarie in gravidanza subiscono un’evoluzione consistente per accettare delle cellule esterne ed estranee al corpo della donna: quelle dell’uomo, il futuro padre, subito dopo il concepimento e successivamente quelle del feto. 

Si tratta di un fenomeno fisiologico del tutto normale che permette la tolleranza attiva e la simbiosi tra i due corpi semi-allogenici di donna e bambino. Fondamentale è, infatti, il cosiddetto shift tra le cellule T-helper di tipo 1 (Th1) e T-helper di tipo 2 (Th2), garantito dalle modifiche nella produzione ormonale, che consente l’accettazione del “corpo estraneo” del bambino all’organismo della madre.

Le modifiche a cui va incontro il corpo femminile in questo periodo sono suddivisibili in due fasi, corrispondenti al primo e al secondo/terzo trimestre di gravidanza. Nel primo trimestre una risposta pro-infiammatoria permette l’impianto dell’embrione nell’utero e, quindi, l’inizio della gravidanza. Nel secondo e terzo trimestre, invece, prevale la risposta antinfiammatoria con cui il corpo si prepara al parto.

 

Come migliorare le difese immunitarie in gravidanza

Ecco, quindi, che preservare il sistema immunitario diventa un’operazione fondamentale a cui tutte le future madri devono prestare attenzione. Fortunatamente esistono vari modi per rinforzare le difese, prestando attenzione alle abitudini di tutti i giorni:

  • seguire un’alimentazione che apporti grandi quantità di antiossidanti e acido folico e che garantisca anche l’assunzione di minerali, probiotici e vitamine B12, A, C ed E come frutta, verdura, legumi, frutta secca, carne, pesce, latticini e uova;
  • utilizzare integratori che coadiuvano le difese immunitarie in gravidanza, riducendo il senso di stanchezza, il rischio di anemia e che aiutino il corretto sviluppo del bambino. Quelli solitamente raccomandati sono gli integratori di acido folico, ferro, vitamina D e B12, omega 3, calcio e sali minerali;
  • fare una regolare attività fisica, tenendo conto dello stato di gravidanza;
  • non ridurre le ore di sonno e tenere il più possibile sotto controllo stress e ansia, in modo da scongiurare l’aumento della sensibilità dell’organismo e, quindi, la diminuzione delle difese immunitarie.

 

Evitare l’influenza stagionale: ecco come proteggersi

Con l’arrivo della stagione più fredda è inevitabile che inizino a circolare i virus influenzali. Essi non sono particolarmente pericolosi, tuttavia indeboliscono il sistema immunitario della madre aumentando il rischio di un decorso più lungo e faticoso della malattia che metterebbe a dura prova le difese della donna, già rese più suscettibili dallo stato di gravidanza.

La prevenzione è l’arma più utile ed efficace contro questo tipo di malanni. Elenchiamo, dunque, dei consigli utili che possono aiutare a proteggersi e a prevenire l’influenza stagionale:

  • lavare regolarmente le mani;
  • evitare luoghi troppo affollati;
  • prestare particolare attenzione a non entrare in contatto con persone che manifestano sintomi influenzali.

Oltre a questo, un’opzione può essere quella di sottoporsi alla vaccinazione influenzale, raccomandata dal Ministero della Salute che la consiglia durante la gravidanza per proteggere sia la mamma che il bambino. La vaccinazione, infatti, introduce nell’organismo della madre gli anticorpi umorali che, già dopo due settimane dalla somministrazione, passano al feto attraverso la placenta e attuano l’immunità passiva

In tal modo, il bambino è protetto dall’influenza non solo quando si trova all’interno dell’utero ma anche nei primi mesi di vita, durante i quali è molto vulnerabile perché non dispone ancora di un sistema immunitario maturo.

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